10 Aprile 2018

Zucchero, Cia Padova incontra la Regione

#MadeinItaly #agricoltura
Condividi

Ribadito il sostegno alla cooperativa Coprob per la difesa del Made in Italy

Lo zucchero italiano non si tocca: la Cia ribadisce il suo appoggio alla cooperativa Coprob nella battaglia per la difesa del prodotto Made in Italy e delle 7.000 aziende venete ed emiliane che costituiscono l’ossatura di questo comparto a livello nazionale. Per questo insieme con la cooperativa Coprob e numerosi soci anche di altre associazioni agricole, ha incontrato l’Assessore all’Agricoltura della regione Veneto, Giuseppe Pan. Obiettivo: valorizzare questa coltura e le aziende italiane messe in difficoltà dalla liberalizzazione delle quote, e che stanno pagando le conseguenze dell’ingerenza di altri paesi europei, come Francia e Germania, dove la superficie coltivata a barbabietola è in crescita esponenziale.

Grazie all’elevata qualità della barbabietola e al tipo di lavorazione e trasformazione, le aziende italiane sono state riconosciute, per decenni, come le prime produttrici di zucchero a livello europeo. “Sostenere la filiera e il patto per la difesa dello zucchero italiano è indispensabile –ha dichiarato il presidente provinciale di CIA Padova, Roberto Betto-. Abbiamo un patrimonio da tutelare, e una qualità da garantire alla cittadinanza. Il tipo di trasformazione delle barbabietole e il grado zuccherino che si riesce ad ottenere dai nostri terreni le rende speciali rispetto a quelle di ogni altro Pese europeo”. Ma non solo: anche considerando i cambiamenti climatici in atto, la barbabietola ha dimostrato di essere una coltura in grado di sostenere molto bene le rotazioni negli avvicendamenti colturali e, in caso di calamità naturali, è riuscita a difendersi benissimo e portare un reddito dignitoso alle imprese agricole specializzate in questo tipo di coltivazione.

“Appoggiate dalla Regione e dalla cooperativa Coprob, le nostre istanze dovrebbero essere portate all’attenzione dell’Unione europea, ed esaminate a Bruxelles -conclude il Presidente Betto-. Vogliamo sia restituita all’Italia la possibilità di valorizzare nuovamente un prodotto che oggi potrebbe essere certificato come esclusivamente italiano, se non addirittura veneto”.

Cia Padova si è attivata anche con la raccolta delle firme, coinvolgendo produttori, trasformatori, operatori del settore, e consumatori. L’obiettivo è quello di creare una filiera sostenibile sia dal punto professionale, che dal punto della certificazione di qualità. Fondamentale, inoltre, è il riconoscimento del giusto prezzo al prodotto: attualmente il prezzo dello zucchero trasformato, a parità di costi di produzione, è in ribasso del 20%. Ma in Francia e Germania si registra una sovrapproduzione di zucchero che va ad incidere sulle scelte delle industrie dell’agroalimentare, abituate a lavorare sulla base di una logica legata ai numeri piuttosto che alla qualità dei prodotti.

In Italia gli zuccherifici rimasti sono quelli situati nelle regioni di Veneto ed Emilia Romagna, più precisamente quello di Pontelongo e quello di Minerbio. Dieci anni fa gli impianti di trasformazione della barbabietola da zucchero erano 19. Le istituzioni sono chiamate a rispondere all’appello di CIA, Coprob e delle altre associazioni, per sostenere gli impianti rimasti, garantire l’occupazione e assicurare la qualità dello zucchero alla popolazione. 

La cooperativa e i suoi soci si stanno specializzando anche nella produzione di barbabietola biologica: attualmente le aziende italiane sono riuscite a esprimere questo tipo di ricerca su una superficie di oltre 150 ettari: l’obiettivo è quello di distinguersi rispetto alle altre produzioni, siano esse francesi o tedesche, in modo da valorizzare la filiera dello zucchero italiano con un valore aggiunto, che si identifica con la coltivazione biologica.