14 Ottobre 2019

Xylella in cima a lista Ue degli organismi nocivi

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Nuove responsabilità per Stati membri secondo regole in vigore dal 13 dicembre

C’è la Xylella fastidiosa, ma anche lo scarabeo giapponese e quello asiatico dalla corna lunga, la malattia d’inverdimento degli agrumi e la macchia nera degli agrumi tra i venti organismi nocivi prioritari, individuati dalla Commissione europea insieme con il Centro comune di ricerca (Ccr) e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Come spiegano dall’Efsa, la lista degli organismi da quarantena prioritari, rappresenta uno strumento per favorire la preparazione e la reazione rapida degli stati membri in caso di emergenza, con sforzi aggiuntivi a livello nazionale verso un numero limitato di specie, quelle appunto dette prioritarie.

I 20 organismi nocivi, infatti, compresi nell’elenco, sono organismi classificati al vertice delle priorità, sulla base della gravità dei problemi economici, sociali e ambientali che possono causare. Più nel dettaglio le valutazioni hanno preso in considerazione tutta una serie di indici: l'impatto sulla resa delle colture; i danni agli scambi e il costo delle misure di controllo; le conseguenze sociali come la disoccupazione, la riduzione della sicurezza e della disponibilità di alimenti; l'impatto sui paesaggi e sul patrimonio culturale; e i danni all'ambiente come la riduzione della biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Nell'ultimo decennio l’Europa, si è trovata di fronte a diversi focolai infettivi, su larga scala, di nuovi organismi nocivi, alle piante che hanno avuto un impatto significativo, come Xylella fastidiosa e Hymenoscyphus fraxineus (fungo che provoca l'ingrigimento ed essiccazione della pianta). In tale contesto la legislazione fitosanitaria dell'UE è stata rivista con l’adozione del Regolamento (UE) 2016/2031, comunemente noto come regime fitosanitario, che entrerà in vigore nel dicembre 2019.

La Xylella fastidiosa è in cima alla lista come patogeno vegetale dall'impatto potenziale maggiore in termini economici, ambientali e sociali in Europa. Se si propagasse in Europa, potrebbe portare danni alle produzioni da oltre 5 miliardi di euro, mettendo a rischio quasi 300 mila posti di lavoro nell'Ue. Al secondo posto figura il coleottero giapponese, specie rinvenuta anche in Italia nel 2014.

Le informazioni sono state tratte dalle più complete e aggiornate categorizzazioni di nocivi e/o valutazioni del rischio fitosanitario effettuate dall’Efsa, dall’Organizzazione per la protezione dei vegetali (EPPO) nonché da altre istituzioni europee e non europee. Per ciascuno degli organismi nocivi in elenco, stando alle nuove regole sulla protezione contro gli organismi nocivi, in vigore dal 13 dicembre, gli Stati membri dell'Ue dovranno effettuare sondaggi annuali, redigere e tenere aggiornato un piano di emergenza, effettuare esercitazioni di simulazione, emanare comunicazioni al pubblico e, se un organismo nocivo è presente sul loro territorio, adottare un piano d'azione per la sua eradicazione. Ciò significa che il territorio europeo, dispone di una strategia preparatoria coordinata e armonizzata per proteggere l'agricoltura, l'ambiente e l'economia da pericolosi organismi nocivi.