Vinitaly: Cia Veneto, regione al primo posto per export vino
Il primato nazionale per un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro all’anno
Il Veneto è la prima regione a livello nazionale in termini di export di vino, con un giro d’affari che si avvicina ai 3 miliardi di euro all’anno. “Ora la sfida è consolidare tale primato”, sottolinea Cia-Agricoltori Italiani Veneto alla vigilia del taglio del nastro del Vinitaly. Nonostante l’anno scorso sia stato registrato un calo dell’11% nella produzione (dati Veneto Agricoltura), dovuto anche a criticità fitosanitarie e climatiche, il comparto vitivinicolo resta di primordine. Nello specifico, nel 2023 la superficie viticola regionale ha raggiunto quasi i 90.000 ettari, investiti prevalentemente a Glera (38.117,28 ettari), Pinot Grigio (15.254,36 ettari) e Garganega (8.604,69 ettari).
Vinitaly, una volta di più, rappresenterà dunque la vetrina delle eccellenze vitivinicole: Cia sarà presente nel Padiglione 10, stand C3. Nello stesso stand, tra le tante attività, verrà allestita una mostra permanente dei vini delle aziende biologiche targate Anabio-Cia, in una vera e propria enoteca dedicata.
“Nonostante l’emergenza climatica che pesa sulla produzione, l’inflazione che incide sulla spesa e le politiche restrittive dell’Ue, il vino veneto resta un segmento fondamentale per il Made in Italy -commenta il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini- Ovvero, un capitale che va tutelato e protetto da attacchi e tesi allarmistiche”. Il Vinitaly, allora, “è l’occasione per fare squadra, promuovendo le etichette dei nostri agricoltori sui mercati e tra i consumatori”.
“Le organizzazioni agricole, assieme alle Istituzioni -chiarisce Passarini- sono chiamate a sostenere il comparto quale asset strategico in termini economici, culturali e turistici”. Se peraltro consideriamo che – con 72 milioni di presenze (oltre il 70% stranieri) - il Veneto è la prima Regione d’Italia per flussi turistici, “il vitivinicolo ha ancora ampi margini di crescita: l’enoturismo è davvero una delle carte vincenti. Non solo. Il vino consente di identificare un territorio in maniera precisa e puntuale”. E non dev’essere demonizzato, anzi. In tal senso, conclude Passarini, “le prossime elezioni europee rappresentano un'opportunità per un radicale cambio di politiche e di prospettiva”.