Verso una possibile rivoluzione agricola con le colture microbiche
La presenza di microorganismi nel suolo produrrebbe in molti casi raccolti abbondanti e resistenti alla siccità
I ricercatori stanno studiando la forte interazione tra piante e microorganismi nel terreno. Gli studi, condotti finora, hanno dimostrato che quando i funghi colonizzano le radici della pianta si crea una simbiosi nota come micorriza, vantaggiosa per gli esseri umani. In uno dei primi esperimenti, Ian Sanders, docente di ecologia dell’Università di Losanna specializzato nella simbiosi micorrizica, ha infatti riscontrato una crescita addirittura quintuplicata delle piante di riso, dopo l’inoculazione di varietà selezionate di funghi nelle radici.
Ma se da una parte l’utilizzo di trattamenti microbici sembra possa avviare una vera e propria rivoluzione in agricoltura -si legge nella notizia rilanciata da La Stampa.it- aiutandoci a sfamare una popolazione mondiale che nel 2050 toccherà i 9 miliardi, e rendendoci meno dipendenti dai fertilizzanti chimici, dall’altra ci si interroga sulle controindicazioni che potrebbero esserci introducendo nel suolo dei microorganismi estranei.