02 Dicembre 2025

Vendemmia: Cia Padova, nei Colli Euganei sempre meno vini rossi

#viticoltura #produzione #qualità #vino
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Negli ultimi anni avanzano i bianchi. L'appello della Confederazione: "Serve la garanzia di un equo reddito; gli agricoltori vengano messi nelle condizioni di lavorare"

Dei 100.000 quintali di uve ritirati dalla Cantina Colli Euganei di Vò in occasione dell’ultima vendemmia, solo 22.000 quintali sono stati a bacca nera. “Sempre di più -spiega il presidente della medesima Cantina, Lorenzo Bertin- stanno prendendo piede i bianchi, fermi o con bollicine”. Un dato su tutti. Fino a cinque anni fa venivano conferiti in Cantina, in media, 50.0000 quintali di uve a bacca nera e altrettanti di uva a bacca bianca. In un lustro, aggiunge il presidente, “abbiamo assistito ad una velocissima inversione di tendenza di un fenomeno che si perpetuava da decenni. Tant’è vero che i viticoltori stanno estirpando, se non l’hanno già fatto, i vigneti a bacca nera. Nell’attuale momento storico il mercato dei rossi è in enorme difficoltà; anche perché i bianchi garantiscono un guadagno più cospicuo”. Nell’area dei Colli sono 2.600 gli ettari, in queste settimane in fase di riposo vegetativo, dedicati alla viticoltura. “I vini rossi sono strutturati, solitamente la loro gradazione alcolica varia tra il 13,5% e il 14%. Sono adatti per accompagnare dei pasti sostanziosi”. Oggi, però, vanno per la maggiore gli apericena, soprattutto fra i giovani, durante i quali vengono proposti dei vini più “beverini”: i bianchi, appunto.

“Prendiamo atto di questa trasformazione -chiarisce Bertin-. Tuttavia, resta assodato che i terreni dei Colli, per la loro particolare conformazione, sono più vocati ai rossi”. Per quanto riguarda l’ultima vendemmia, la produzione è stata ottima sia in termini di quantità che di qualità. Unica criticità, le piogge di inizio settembre hanno anticipato la maturazione delle uve nere. “Per alcuni giorni nella nostra Cantina c’è stato un accavallamento di conferimento di uve bianche e nere”. Emilio Cappellari è il presidente della zona Cia Este-Montagnana: “Al di là delle mode, ancora una volta gli Euganei esprimono dei vini di prim’ordine. Tuttavia, al centro rimangono le difficoltà dei produttori: dall’aumento dei costi delle materie prime agricole ai mutamenti climatici”. La scorsa estate, ad esempio, si sono abbattute delle forti grandinate che solo per un caso fortuito non hanno causato grossi danni alle viti in maturazione. Non solo vino, peraltro. “L’olio dei Colli, seppure di nicchia, è ormai riconosciuto come un’eccellenza a livello internazionale”.

“Fare agricoltura nei Colli è diventata un’attività di resistenza. Alle Istituzioni chiediamo un sostegno concreto; ovvero, mettano i produttori nelle condizioni di lavorare al meglio”. Il MAB Unesco, conclude Cappellari, “è un brand di forte richiamo. In ogni caso gli Euganei non sono soltanto turismo sostenibile, ma pure un comprensorio che da secoli vive di agroalimentare”.