18 Marzo 2022

Un frutteto per i bisognosi, Cia Milano e Croce Rossa con l'Abbazia di Mirasole

#solidarietà #agricoltura #cibo #giovani #ortofrutta
Condividi

L'iniziativa solidale per garantire un sostentamento alimentare alle tante famiglie in difficoltà nella zona di Opera e ai rifugiati

Un’iniziativa di grande solidarietà e integrazione quella messa in campo presso l’Abbazia di Mirasole a Opera da Croce Rossa Italiana-Comitato dell’Area Sud Milanese e con il supporto di Cia-Agricoltori Italiani Milano, destinato al recupero dell’orto e del frutteto dell’Abbazia che serviranno a garantire un sostentamento alimentare alle tante famiglie che si trovano in difficoltà presenti nella zona di Opera e ai rifugiati ospiti attualmente nell’Abbazia.

Un progetto che non vuole fare concorrenza alle realtà economiche del territorio sottraendole mercato, bensì una iniziativa di recupero e valorizzazione ambientale attraverso la piantumazione dei terreni dell’Abbazia di Mirasole, unita alla spontanea volontà di aiutare i bisognosi dando continuità ad una fornitura alimentare nutriente ed ecosostenibile.

Il progetto, che consiste infatti nell’impianto di diversi alberi da frutto, è iniziato due anni fa ma ha visto il suo completamento in questi giorni grazie alla fornitura di piante da parte di Agia, L'associazione dei giovani di Cia-Agricoltori Italiani Milano, e agli sforzi del Comitato locale della Croce Rossa Italiana, che hanno installato le piante che verranno curate con passione da volontari e personale che con Progetto Mirasole segue percorsi di reinserimento socio-lavorativo. anche con la casa di reclusione Milano-Opera.

La scelta degli alberi più adatti (kiwi, pere, ciliegie, susine, lamponi, cachi e fichi) è stata fatta in funzione dell’adattabilità al territorio, differenziandole tra loro per permettere a Giovanni (nome di fantasia dell’ex detenuto) di garantire una produzione eterogenea di alimenti destinati alle famiglie bisognose, composte in totale da una cinquantina di persone. La restante parte della produzione verrà destinata alle persone ospiti dell’Abbazia, ovvero rifugiati afgani e ucraini, e alle attività commerciali presenti in zona per autofinanziare i costi di mantenimento delle piantagioni. 

Danilo Esposito, Presidente del Comitato dell’Area Sud Milanese di Croce Rossa Italiana, è orgoglioso di aver portato a termine un progetto così importante, che può essere replicato anche in altre zone e contesti: “Due anni di lavoro ma una soddisfazione enorme, insieme a Fondazione Arca e Progetto Mirasole Impresa Sociale, per aver garantito sostentamento ai più bisognosi in un momento di grande sofferenza. L’Abbazia Mirasole da sempre è sinonimo di solidarietà e impegno verso i più bisognosi e a loro vanno i nostri complimenti, così come un grande ringraziamento va ad Agia e Cia-Agricoltori Italiani per il contributo arboreo e i tanti consigli e suggerimenti dati per poter ottenere il massimo dalle produzioni. Siamo certi che da questa iniziativa ne nasceranno altre simili in tutto il territorio.”. 

Francesco Ghezzi, presidente Agia, ci tiene a sottolineare l’orgoglio di partecipare ad una iniziativa solidale rivolta ai cittadini: “Come Agia-Cia Milano, ci siamo impegnati nel progetto sin da subito per ridare vita all’antico orto/frutteto di una struttura con un’importanza storico culturale sulla città di Milano e provincia, supportando in particolar modo l’enorme valore sociale dell’iniziativa. Proprio in questi giorni ci stiamo rendendo conto di quanto sia importante la sostenibilità e l’approvvigionamento alimentare per tutti in primis. Come Cia Milano abbiamo iniziato con una fornitura di nuove alberature, proseguiremo a breve con l’installazione di altre vasche per aumentare la produzione orticola. Con questa partecipazione, vogliamo far capire che la nostra confederazione non è rivolta solo al benessere dei soci e più in generale dell’agricoltura, infatti siamo consapevoli dell’importanza del benessere dei cittadini e dell’ambiente, per il quale lavoriamo ogni giorno producendo il cibo che noi tutti mangiamo. Questo è un tassello importante per la nostra associazione dove, mettendo in campo le nostre competenze e fornendo tutto il necessario, riusciremo a rendere migliore la vita di chi soffre in modo spontaneo e utile”.