Ue: Cia, direttiva emissioni penalizza settore avicolo e suinicolo
Dal voto in plenaria un altro colpo alla zootecnia con nuovi costi e oneri per le imprese. Convolti il 90% degli allevamenti di pollame e il 20% dei maiali
Una forte penalizzazione per il settore avicolo e suinicolo italiano ed europeo. Dal voto di oggi in merito alla direttiva sulle emissioni industriali, arriva un ulteriore colpo alla zootecnia con altri costi e oneri burocratici per le imprese. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta la decisione della plenaria di Strasburgo.
L’accordo odierno, infatti, va a modificare le soglie per l’applicazione della direttiva IED andando a impattare su tante produzioni di qualità. Solo in Italia -sottolinea Cia- rientrerebbero nel nuovo perimetro il 90% degli allevamenti avicoli e il 20% di quelli suinicoli, ma con un impatto superiore all’80% sulla produzione di carne di maiale.
“Abbiamo sempre ritenuto irragionevole equiparare la zootecnia a settori altamente industrializzati, chiedendo il mantenimento dello status quo nella revisione della direttiva -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Dopo l’esclusione degli allevamenti bovini, oggi ci aspettavamo un esito ben diverso dal voto e, invece, si è persa un’occasione per costruire insieme agli agricoltori la strada verso una maggiore sostenibilità”.
Per Cia “una migliore protezione dell’ambiente non passa da più burocrazia, ma da strumenti e misure incentivanti -aggiunge Fini-. Ora confidiamo in una valutazione più attenta da parte del Consiglio, che dovrà dare il via libera definitivo al testo”.