Ue: Cia, avanti su stop a legge ripristino natura. Riconoscere ruolo agricoltura
Proposta non passa in Commissione Ambiente. Misure ancora troppo rigide e prive di disposizioni concrete sui finanziamenti
La bocciatura della proposta di legge sul ripristino della natura da parte della Commissione Ambiente, riunita oggi a Bruxelles, è un segnale importante da parte del Parlamento europeo e rafforza il riconoscimento del ruolo imprescindibile dell’agricoltura. A ribadirlo il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, rinnovando l’impegno del settore per la sostenibilità, ma a patto che ci sia, a supporto, un’adeguata dotazione di pragmatiche normative.
La natura va ripristinata insieme agli agricoltori è quanto Cia continua a sostenere nella sua campagna di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari Ue ed è ciò che continuerà a fare in vista della plenaria di metà luglio, affinché si confermi la direzione intrapresa dalle Commissioni parlamentari e la volontà dell’Italia che, in Consiglio Ue, ha espresso parere contrario. Non sono ancora sufficienti, infatti, le flessibilità previste dalla proposta e, soprattutto, mancano disposizioni concrete sul finanziamento delle misure.
“Lo stop in Commissione Ambiente, dopo quello della Comagri Ue -commenta Fini- dà sempre più voce alle nostre perplessità rispetto a una proposta che di fatto è irrealistica, pone troppi ostacoli economici e burocratici ai singoli Paesi, senza alcun reale beneficio per la natura e la sua biodiversità. La salvaguardia ambientale -conclude il presidente di Cia- è prerogativa del mondo agricolo e l’Europa deve tenerne conto definendo, proprio con il comparto, le misure e le risorse finanziarie più idonee per un’applicazione davvero sostenibile del Regolamento.