Tappa a Bruxelles per il progetto Life ADA, ADaptation in Agricolture
Presentata in anteprima l'App dedicata a prevenzione rischi e mitigazione. Cia tra i partner
Il racconto del percorso avviato con il progetto Life ADA - ADaptation in Agricolture, per aumentare la resilienza del settore agricolo ai cambiamenti climatici, al centro di un evento nel cuore dell'Europa. A fare il punto, oggi, presso la rappresentanza a Bruxelles della Regione Emilia-Romagna, tutti i partner coinvolti tra i quali anche Cia-Agricoltori Italiani.
L'appuntamento, nell'ambito della progettazione, ha permesso di rendicontare sulle azioni messe in campo a sostegno degli agricoltori e per promuovere lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori possono utilizzare per far fronte al climate change.
Inoltre, è stata presentata, in anteprima, anche l’App che ha tradotto in linguaggio informatico i mesi di ricerca e indagini e che, tramite una semplice georeferenziazione dell’azienda, permetterà di incrociare i dati raccolti e tradurli in una previsione di rischio e corrispettivi interventi di mitigazione da attuare per ridurre gli impatti.
Due gli incontri organizzati nel pomeriggio e ora disponibile online, cliccando QUI
Focus del primo appuntamento, le strategie per sostenere l’agricoltura e le opportunità del progetto Life ADA. Per approfondire il tema sono intervenuti: Angelo Gentili, segreteria nazionale Legambiente e responsabile nazionale Legambiente Agricoltura; Alessio Mammi, assessore agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna; Lorenza Badiello, direttrice della Delegazione presso l’Ue della Regione Emilia-Romagna, Giulia Balugani, UnipolSai Assicurazioni e portavoce progetto LIFE ADA; Laura Giappichelli, CINEA - European Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency; Paolo De Castro, europarlamentare, Commissione per l'agricoltura e Nicola Di Virgilio, Commissione europea DG AGRI B.2.
A seguire, spazio all'analisi tecnica, con gli stakeholder del settore agricolo, su ricerca e tecnologia a supporto delle filiere agricole per la mitigazione dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici. In questo ambito, i partner di progetto hanno illustrato nel dettaglio gli studi e il funzionamento degli strumenti realizzati sinora. Ne hanno parlato: Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentari Nord Italia, Giuseppina Felice, Regione Emilia-Romagna, DG Agricoltura – Settore Competitività delle imprese e sviluppo dell’innovazione; Giulia Villani ARPAE - Osservatorio Clima; Simonetta De Leo CREA-PB; Egidio Scarlata LEITHÀ; Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna. Contributi anche dai più rilevanti stakeholder di settore: Alberto Grassi, Direttore innovazione e sviluppo della cooperativa Apofruit Italia; Elisa Petrini, Sustainability & CSR manager presso il gruppo Bonterre; Marco Nannetti, presidente della cooperativa vitivinicola Terre Cevico; Simona Caselli, Presidente AREFLH e Umberto di Pasquo, Direttore per gli affari cooperativi, finanza e amministrazione Copa-Cogeca.
Grazie a un impegno di quasi 2 milioni di euro, di cui circa la metà co-finanziata dalla UE, in questi anni Life ADA ha coinvolto in un serrato percorso di sensibilizzazione, formazione ed indagine mirata singoli agricoltori e organizzazioni di produttori operanti in Emilia-Romagna e appartenenti a tre filiere agroalimentari: prodotti lattiero-caseari (Parmigiano Reggiano), vino, frutta e verdura.
"E' fondamentale la ricerca realizzata in questi primi anni con Life ADA -ha detto per Cia, Stefano Francia, oggi alla guida dell'organizzazione in Emilia-Romagna-. La formazione sui nuovi strumenti e metodi per affrontare i cambiamenti climatici è strategica per l'agricoltura del futuro. In particolare, la gestione integrata del rischio, difesa attiva e passiva, rende le aziende più resilienti e dà prospettiva agli ambiti territoriali per produzioni specifiche. Quindi, servono sempre più risorse per ricerca e innovazione, oltre alla diffusione ampia della conoscenza".
IL PROGETTO - In particolare, Life ADA ha inteso trasferire conoscenze ai produttori circa gli scenari climatici e la gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare le conseguenze degli eventi climatici estremi attuali e futuri, costruire strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera e promuovere un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico, al fine di mantenere l'assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l'aumento dei rischi catastrofici e sistemici. Al termine della sperimentazione in Emilia-Romagna, il percorso verrà replicato in Veneto, Toscana e Lazio per un totale di 6.000 singoli agricoltori nelle Regioni selezionate e 15.000 agricoltori a livello nazionale. A lungo termine, il numero potenziale di fruitori dello strumento ADA nelle tre filiere selezionate sarà di 242.000 agricoltori, che rappresentano circa 1.140.000 lavoratori e 2,6 milioni di ettari di SAU (Superficie Agricola Utilizzata).
Nel lungo periodo, alcuni impatti previsti del Life ADA sono la riduzione dell'1% delle emissioni di CO2, del 2% delle emissioni di NH3, del 5% di consumo di acqua, del 5% di consumo di energia, oltre ad un miglioramento del 3% della resilienza degli abitanti alle inondazioni e un aumento del 17% della gestione sostenibile delle aree agricole nei tre anni di progetto.