25 Settembre 2025

Tabacco: Cia al Congresso Unitab Europa, insieme per garantire futuro settore

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Al neo presidente Gennarino Masiello gli auguri di buon lavoro e l’impegno a collaborare

Il futuro della tabacchicoltura tra nuove sfide, produzione in calo e politiche fiscali sempre più stringenti. È stato questo il filo conduttore del 38° Congresso di Unitab Europa, svoltosi a Napoli con la partecipazione di delegazioni di produttori, istituzioni, industria e ricerca da tutto il continente.

Presente ai lavori anche Cia-Agricoltori Italiani, che ha portato l’attenzione sui numeri del comparto e sulle conseguenze economiche e sociali di un eventuale ridimensionamento. In Ue la coltivazione del tabacco interessa ancora circa 50.000 ettari e 20.000 aziende, per lo più a conduzione familiare, collocate in aree interne di fatto senza alternative produttive in grado di garantire reddito e presidio del territorio.

L’Italia, nonostante la riduzione delle superfici e delle rese negli ultimi anni, si conferma primo produttore europeo, con oltre 40.000 tonnellate annue, pari al 30% della produzione complessiva comunitaria. Il settore nazionale si sviluppa su 11.000 ettari coltivati, coinvolge oltre 1.200 aziende agricole e ben 43.000 addetti tra produzione, prima trasformazione e indotto. Le principali aree tabacchicole restano l’Alta Valle del Tevere, la Campania interna, la Bassa Veronese e la Val di Chiana.

Secondo Cia, “un’ulteriore contrazione produttiva determinerebbe un sicuro impoverimento economico con pesanti ricadute sociali, culturali e paesaggistiche, in aree dove difficilmente si possono ricollocare produzioni alternative”. Il tabacco, peraltro, è una coltura labour intensive, che richiede dalle 200 alle 700 ore di lavoro per ettaro l’anno a seconda delle varietà, con livelli occupazionali non paragonabili ad altre produzioni agricole. Nelle aree tabacchicole, inoltre, l’occupazione femminile è superiore alla media nazionale e la presenza di lavoratori migranti ben integrati conferma la valenza sociale del comparto.

Sul fronte delle politiche europee, Cia richiama la necessità di un equilibrio tra la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dei sistemi produttivi locali. “Un aumento significativo delle accise sulle sigarette rischierebbe, infatti, di ridurre gli acquisti di tabacco tricolore da parte delle multinazionali, favorendo importazioni dai Paesi extra-Ue con standard inferiori e alimentando il mercato illecito, con gravi conseguenze per i consumatori, le entrate fiscali e l’economia delle aree interne -sottolinea la Confederazione-. Occorre una riflessione condivisa e partecipata per favorire politiche che, oltre a proteggere la salute dei cittadini, sostengano produzioni agricole strategiche, tracciate e sostenibili come il tabacco italiano”.

Di fronte a tutto questo, Unitab Europa è chiamata ad affrontare sfide decisive da qui ai prossimi anni. Per questo, al neo presidente Gennarino Masiello e al nuovo gruppo dirigente, eletti al Congresso, vanno i migliori auguri di buon lavoro e l’impegno concreto di Cia, guidata dal presidente Cristiano Fini, a collaborare attivamente per il futuro del settore.