28 Giugno 2024

Siccità: Cia Basilicata, allarme agricoltura. Ufficializzato stato di agitazione

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Da Acquedotto Pugliese avanti su operazioni compensazione schema idrico Ofanto

La Cia lucana sostiene la richiesta avanzata dal Consorzio di Bonifica Basilicata di effettuare operazioni di compensazione (anche parziale) da parte di Acquedotto Pugliese riguardo i volumi di acqua disponibile nello schema idrico Ofanto.

Tale operazione viene effettuata per esigenze contingenti in attesa del riparto della risorsa che il Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma Puglia-Basilicata deve definire nei prossimi giorni.  

La posizione espressa dal presidente del CdB Musacchio tiene conto sia dell’esiguità dell’attuale disponibilità (circa 400 l/secondo al partitore), sia delle previsioni metereologiche per i prossimi giorni, nei quali si prevedono punte di caldo superiori ai 40 gradi.     

Motivi e condizioni queste che generano forti preoccupazioni e allarme nel mondo agricolo, che ha deciso di ufficializzare lo stato di agitazione allo scopo di richiamare l’attenzione e la relativa predisposizione di atti concreti e risolutivi da parte delle istituzioni e degli enti competenti, i quali oggi non si rendono conto delle grandissime perdite a cui si rischia di assistere, oltre a non valutare i riflessi negativi che la mancata autorizzazione di queste operazioni  determinano per la perdita di redditi, lavoro e occupazione.      

“La riunione della segreteria tecnica dell’Accordo di Programma si terrà il primo luglio e non si può aspettare quella data -sottolinea Cia Agricoltori di Matera e Potenza-. Acquedotto Pugliese sta perdendo tempo e rigettando, senza motivate ragioni, le proposte compensative avanzate, da gestire peraltro su altri schemi idrici in modo da non penalizzare altri areali e le relative produzioni, garantendo sufficiente risorsa idrica al territorio dell’Ofanto. Questa perdita di tempo costerà cara agli agricoltori e alle famiglie: segnaliamo che in questa zona ci sono circa 3.000 ettari di produzioni di pregio, per la stragrande maggioranza pomodoro e altre orticole”.

Per Cia “la politica, le istituzioni e il governo regionale devono attivarsi e non possono rimanere inermi ed essere corresponsabili della perdita di produzione e di reddito degli agricoltori, che rischiano non solo di non recuperare le spese, ma di chiudere le aziende”.