Semi di papavero, aggiornata valutazione rischio
L'Efsa fissa i livelli di sicurezza
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), conferma livello di sicurezza di 10 μg /kg di peso corporeo basato sul contenuto di morfina nei semi di papavero. Nella valutazione del rischio da alcaloidi dell'oppio (i semi di papavero sono ottenuti dal quello da oppio) l'Authority Ue precisa che questa volta tiene conto, oltre che della morfina, del contenuto di codeina nel calcolo dell'esposizione alimentare. I nuovi dati evidenziano come in alcuni campioni di semi di papavero prelevati sul mercato europeo la concentrazione di codeina può essere più elevata di quella di morfina. Per l'Efsa ''il livello di sicurezza può venire oltrepassato dai consumatori che assumano grandi quantità di semi di papavero o di alimenti contenenti semi di papavero non trasformati''.
Per via della scarsa quantità di dati sulla presenza degli alcaloidi oppiacei nei prodotti alimentari contenenti semi di papavero -come riporta Ansa Terra&Gusto- l'Elfa ha evidenziato sui contaminanti nella catena alimentare, la presenza di incertezze nelle stime dell'esposizione. Le fasi di lavorazione degli alimenti, come il lavaggio, il trattamento termico e la macinatura, possono ridurre il contenuto di alcaloidi nei semi di papavero del 25-100%.
A tavola i semi sono usati come alimento e per produrre olio commestibile. E in alcuni Paesi dell'Europa centro-orientale i semi di papavero sono usati per tradizione su pane, prodotti da forno e dessert che, in quanto cotti, riducono la quantità di alcaloidi nei semi.