Sanità, Anp e Cia: più valore sommando prevenzione e innovazione
Il seminario a Roma con Cittadinanzattiva incentrato sui Livelli essenziali di assistenza
Salvaguardare il diritto alla salute vigilando sull’efficienza, l’uniformità e l’equità del Servizio Sanitario Nazionale in tutte le regioni d’Italia. Questo l’obiettivo di Anp, Cia e Cittadinanzattiva che hanno tenuto a Roma, all’Auditorium G. Avolio, un seminario congiunto sui nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza), moderato da Barbara Gobbi del Sole24Ore.
La giornalista ha sollecitato i presenti a un dibattito sul coinvolgimento di tutti gli attori in merito all’educazione alla salute.
“Noi rappresentiamo anche pensionati e agricoltori che vivono e operano in territori e borghi rurali, spesso di collina e di montagna: sono oltre 10 milioni i residenti -ha spiegato nella sua relazione il presidente nazionale di Anp Vincenzo Brocco-. Qui la crisi dei servizi può rendere le aree rurali meno coese e solidali”. Invece “bisogna dare una risposta alla rarefazione di tanti servizi sia civili, sia sociali; mettere il cittadino al centro, sommando prevenzione, innovazione, efficacia e giustizia. Solo così si ottiene valore”.
Il diritto alla salute è individuale, ma è un diritto di rango costituzionale e di interesse dell’intera collettività, in una visione di sanità efficiente e sostenibile. Questo il quadro delineato da Francesca Moccia, vicesegretario nazionale di Cittadinanzattiva nell’introduzione al convegno.
Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, ha sottolineato come nei nuovi LEA siano state inserite 110 nuove malattie rare in regime di esenzione e 6 nuove malattie croniche. Per questo, Cittadinanzattiva e Anp-Cia chiedono di essere presenti nelle due Commissioni di monitoraggio e aggiornamento continuo per escludere le prestazioni obsolete e inserire nuove patologie per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Qualche preoccupazione desta la copertura finanziaria (800 milioni l’anno), sul possibile aggravio di spesa sanitaria per i cittadini con aumenti di ticket, specie nelle Regioni con piani di rientro.
“Siamo gli unici in grado di erogare assistenza sanitaria a tutti i cittadini e questo è a tutt’oggi un valore del nostro SSN -ha detto Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute, nel corso del suo intervento-. Oggi si spende meglio rispetto al passato ma bisogna fare i conti con l’invecchiamento e il conseguente aumento delle cronicità”.
Alla tavola rotonda Vincenzo Panella, dg Direzione Salute e Politiche sociali della Regione Lazio, ha illustrato gli interventi di risanamento degli ultimi anni, che consentono di programmare un futuro nel quale i 25 milioni di euro saranno, fin d’ora, restituiti ai cittadini del Lazio con l’abolizione del ticket regionale. In più, una migliore organizzazione e presa in carico delle cronicità da parte del Sistema sanitario regionale consentirà la riduzione progressiva delle liste d’attesa e una migliore assistenza anche per chi vive in aree rurali e interne attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie oggi a disposizione, ad esempio per pazienti diabetici e cardiopatici.
Per tutto questo “saremo dappertutto osservatori più attenti, per attuare i LEA, per rimuovere pigrizie o inefficienze, per combattere il malaffare e gli sprechi, per confrontarci con le associazioni alleate o vicine -ha concluso il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino- e con le istituzioni a livello nazionale, regionale e locale”.