dal Territorio
Salute: Anp-Cia Toscana e Medici di famiglia insieme per anziani e aree rurali
23 Dicembre 2021

Siglato documento con proposte programmatiche di rilancio medicina generale

La medicina territoriale e generale come elemento indispensabile per la salute della collettività. E’ questo il messaggio congiunto di Anp-Cia Toscana e FIMMG, la Federazione italiana medici di famiglia in Toscana, che hanno recentemente stilato un documento condiviso.

La necessità del documento -spiegano le due associazioni- nasce dalla condivisa preoccupazione sull’accesso alle cure e ai servizi territoriali da parte dei cittadini toscani, in modo particolare per i pensionati delle aree rurali e periferiche. E’ sempre più necessario -sostengono- rendere il territorio e in particolare il domicilio come i luoghi principali di cura.

“Il progressivo invecchiamento della popolazione -afferma Enrico Vacirca, presidente Anp-Cia Toscana- non è un fenomeno che riguarda soltanto le aree interne, ma tutta la nostra regione e nei prossimi anni gli over 65 passeranno dall’attuale 25% del totale al 33% del 2040”.

I medici di famiglia dovranno, quindi, essere predisposti ad accogliere sempre più un’utenza anziana, con maggiori cronicità e verosimilmente maggiori attenzioni. “Necessario quindi incrementarne il numero e la diffusione territoriale” conclude Vacirca.

Il documento analizza anche quanto previsto dal PNRR che con i suoi 8 miliardi di euro destinati alla missione 6 (salute), rappresenta un importante strumento per la rivalorizzazione delle strutture e dei presidi all’interno del territorio regionale. In particolare sulle Case di Comunità - dalle prime bozze - emerge l’obiettivo di realizzarne 77 sul territorio regionale toscano, investendo circa 113 milioni. Rimane aperta la questione della ripartizione di queste future strutture sul territorio regionale e la conservazione degli ambulatori di prossimità come elementi indispensabili per il presidio territoriale.

“Per questo -aggiunge Vittorio Boscherini, segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale- si rende necessario mantenere la rete degli studi professionali dei medici di medicina generale, adeguata strutturalmente, e di dotare i medici di personale di segreteria ed infermieristico per continuare a garantire quella capillarità e prossimità e quel rapporto di fiducia tanto amato dai cittadini”.

La proposta avanzata dalle due associazioni è di rendere gli ambulatori di medicina generale capaci di appoggiarsi alle Case di Comunità per l’esecuzione di servizi diagnostici di primo livello, l’attivazione degli infermieri di comunità, l’esecuzione di visite specialistiche tramite professionisti del Servizio sanitario regionale e la gestione proattiva della fragilità e della cronicità in team multiprofessionali.

Nelle conclusioni del documento, le due associazioni ribadiscono l’importanza della concertazione come elemento indispensabile per la corretta pianificazione degli interventi e dei programmi che riguarderanno la tutela della salute dei cittadini toscani.


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