14 Dicembre 2018

Risoluzione Onu salva cibo Made in Italy

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Cancellato i riferimenti a etichette dissuasive come il "semaforo" e "Nutri-Score"

L'Onu torna sui suoi passi. L’assemblea generale ha, infatti, approvato, a New York, la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla nutrizione. Il testo, -come riporta Agricolae- contiene indicazioni operative finalizzate a promuovere diete e stili di vita salutari e ad affrontare il problema della malnutrizione e della cattiva alimentazione. Cancellato il riferimento a un sistema di etichettatura dissuasivo come quella a "semaforo".

Nello specifico, il documento, che è stato adottato con 157 voti a favore, due no e un'astenzione, non riporta, a differenza del testo iniziale, la necessità di adottare etichette a fronte-pacco e maggiore tassazione per dissuadere dal consumo dei "cibi nocivi".

Inoltre, si invitano gli Stati Membri ad azioni e politiche per porre in atto tutti gli impegni legati alla nutrizione compresi quelli assunti dai Capi di stato e Governo nei vertici sulle malattie non trasmissibili e dall'Oms.

"L’Onu ha dovuto ammettere che i nostri prodotti, le eccellenze del made in Italy, non sono dannose per la salute, che l’enogastronomia italiana è sana e di qualità -è stato subito il commento del ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio-. Sui nostri alimenti non ci sarà nessun bollino nero. Abbiamo messo in campo le nostre eccellenze diplomatiche, con il sostegno di tutte le amministrazioni competenti, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico e naturalmente il Mipaaft. Abbiamo chiesto a tanti Stati di appoggiare la nostra posizione, perché riteniamo che l’etichetta a semaforo sia potenzialmente pericolosa e fuorviante.

La posizione italiana in materia -prosegue Centinaio- è e rimane quella di un’icona a batteria che indichi la percentuale di nutrienti e che consenta di visualizzare le componenti nutrizionali quali calorie, grassi, zuccheri e sale.  Abbiamo sventato quello che sembrava un vero e proprio attacco per mettere in difficoltà i prodotti tipici del nostro Paese. Indicazioni ingannevoli e fuorvianti non fanno bene all’economia di nessun Paese. Ora -conclude il ministro- è il momento di guardare avanti e occuparci di promozione, tutela e tutto ciò che possa aiutare concretamente il settore. Continueremo a vigilare affinché i nostri prodotti vengano tutelati e salvaguardati in ogni parte del il mondo”.