17 Maggio 2018

Riso: sperimentate nuove tecniche di coltivazione

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Ridurrebbero la concentrazione di elementi tossici e il consumo di acqua

Una ricerca dell’Università di Sassari, condotta da Antonino Spanu e Gavino Sanna, prospetta nuove possibili tecniche di coltivazione del riso in grado di diminuire mediamente del 20% la concentrazione di cadmio nel riso, abbattendo parallelamente sia il consumo di acqua irrigua che l'emissione di gas serra.

“Presupposto di questo studio sono gli importanti risultati che abbiamo a suo tempo ottenuto nella riduzione del bioaccumulo di arsenico nel riso. Questi risultati -hanno spiegato i docenti Spanu e Sanna come riporta ANSA Terra&Gusto- sono stati pubblicati nel 2012 dalla rivista Environmental Science & Technology dell’American Chemical Society. In quello studio abbiamo evidenziato che l'adozione dell’irrigazione per aspersione al posto della tradizionale sommersione continua ha consentito di ridurre del 98% la concentrazione di arsenico nel riso. E ora continueremo valutando il comportamento di altri elementi tossici come il piombo e il mercurio”.

In molti Paesi il riso costituisce l'unico apporto calorico significativo, pertanto diminuirne i livelli di tossicità resta un obiettivo di prioritaria importanza. Purtroppo il riso è anche la principale fonte di assunzione alimentare di cadmio, dannoso per la salute, a tal punto che l'EFSA-European Food Safety Authority ha fissato in 2,5 microgrammi per chilo corporeo il limite massimo tollerabile settimanalmente dall'organismo umano.