06 Novembre 2018

Riso: Cia, ok proposta Ue. Avanti su ripristino dazi per arginare import

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Bruxelles riconosce danni da importazioni agevolate Cambogia e Birmania, attendiamo il voto fiduciosi

Le conclusioni dell’indagine della Commissione Ue rappresentano un risultato molto importante per la risicoltura italiana, riconoscendo finalmente gli enormi danni economici causati al settore dalle importazioni agevolate da Cambogia e Birmania. Ora, però, è necessario che l’orientamento della Commissione Ue sul ripristino dei dazi ai due Paesi asiatici venga suffragato dai fatti, trovando conferma nel voto dei 28 Stati membri. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, che si è battuta sempre per l’applicazione della clausola di salvaguardia.

Finora il flusso enorme di riso a dazio zero, prima di tutto dalla Cambogia, entrando in Europa a prezzi troppo bassi, ha portato a una sorta di concorrenza sleale che ha strozzato i nostri agricoltori -spiega Cia-. L’Italia resta il primo Paese produttore di riso comunitario, con circa 230.000 ettari seminati e una produzione stabilmente superiore al milione e mezzo di tonnellate. Ma l’aumento ininterrotto dal 2009 dell’import “selvaggio” di riso dai Paesi asiatici, con costi di produzione e standard di sicurezza non paragonabili a quelli Ue, ha creato grosse difficoltà al comparto. Con cali delle superfici coltivate e conseguenze non solo a livello reddituale e occupazionale, ma anche ambientale, vista la costante opera di difesa idrogeologica che i risicoltori portano avanti.

Adesso, quindi, bisogna lavorare per costituire una maggioranza favorevole in vista del voto dei Ventotto -conclude Cia- e riportare così condizioni di maggiore equilibrio nel mercato risicolo.


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