30 Gennaio 2019

Reddito cittadinanza: Caf-Cia, pronti a partire ma timore su copertura costi

#fisco #assistenza #lavoro
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Lettera a Ministeri Lavoro ed Economia e Inps: serve tavolo urgente per stabilire risorse necessarie a garantire servizi a cittadini

Con l’arrivo del decreto sul reddito di cittadinanza, il Caf di Cia-Agricoltori Italiani è pronto ad assistere i cittadini interessati alla nuova misura di sostegno, ma esprime timore per la dotazione finanziaria messa in campo, ritenuta insufficiente a garantire tutte le istanze di accesso e il rilascio delle certificazioni richieste.

Per questo motivo, il Centro di assistenza fiscale Cia ha inviato una lettera ai ministri interessati Luigi Di Maio e Giovanni Tria, ai Sottosegretari Claudio Durigon e Laura Castelli e al presidente dell’Inps Tito Boeri, in cui si chiede l’avvio urgente di un tavolo di confronto sulla materia.

Il decreto sul reddito di cittadinanza, si legge nella comunicazione, “affida ai Caf due funzioni essenziali per la fruizione della misura”, ovvero “la predisposizione delle DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) ai fini della certificazione ISEE, necessaria per la presentazione della domanda” e “la compilazione delle richieste per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, con apposita convenzione con l’Inps”.

Ad oggi, però, “abbiamo il timore che la previsione finanziaria non risponda, in termini di sostenibilità, a quanto necessario mettere in atto per garantire un adeguato livello di assistenza ai cittadini”, considerati anche i “tempi contenuti”.

Nel dettaglio, si legge nella comunicazione, il timore del Caf-Cia “è alimentato dall’insufficiente dotazione finanziaria dell’Inps per la convenzione ISEE”. L’attuale stanziamento di 82 milioni di euro è considerato non adeguato a coprire l’attività che i Centri di assistenza fiscale si troveranno ad affrontare. Tra l’altro, “nonostante la scadenza di validità delle attuali DSU fissata al 15 gennaio, la convenzione ISEE 2019 non è ancora stata stipulata per l’insufficienza di dotazione economica dell’Istituto”.

Caf-Cia ribadisce di essere pronto “a una piena e ampia collaborazione per garantire l’accesso alle nuove misure previste dal decreto, a vantaggio di tutti i cittadini che vivono in condizioni di precarietà, mettendo a disposizione professionalità e rete capillare di sportelli”, ma per poterlo fare nel miglior modo possibile “è urgente avviare una fase di confronto” sia per poter “definire puntualmente il coinvolgimento del Caf in queste nuove funzioni” sia per “stabilire le risorse complessivamente necessarie ad assicurare l’insieme del servizio, senza dover gravare sui cittadini”.