PSA: Cia Padova, urgente attuazione Piano regionale
Se il virus arriva nella nostra provincia, rischio perdite settore suinicolo per oltre 4 milioni
Urgente l’applicazione della delibera di Giunta regionale, la 712 del 14 giugno 2022, al fine di scongiurare la peste suina africana nel nostro territorio. La DGR in questione prevede un preciso "Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della psa nei suini d’allevamento e nei cinghiali a vita libera. A chiederlo è Cia Padova che precisa: l’avvento della PSA provocherebbe un tracollo del settore suinicolo della provincia con danni per oltre 4 milioni di euro.
Una delle restrizioni immediatamente applicabili in caso di insorgenza del virus -spiega Cia Padova- sarebbe l’abbattimento totale dei capi dell’allevamento dove è stato rilevato il virus stesso. E, nel contempo, la dichiarazione dello stato di emergenza relativamente a tutti gli allevamenti ubicati in un raggio di 10 km. A cascata, il comparto subirebbe un collasso senza precedenti.
A tal riguardo Cia Padova ha predisposto un report che indica uno scenario dalle tinte a dir poco fosche. Oggi il settore vale 35 milioni di euro all’anno, per un totale di 267 allevamenti professionali in provincia (il 17,8% del totale di quelli che si trovano in Veneto). L’Alta Padovana e la Bassa le aree maggiormente vocate. Stando ad una ricerca di Veneto Agricoltura, a Carmignano di Brenta vengono allevati 24.998 suini; a Campodoro 20.892, Stanghella 16.031, Massanzago 12.846, Montagnana 10.514, Borgo Veneto 5.491. Qualora dovesse davvero arrivare la psa, Cia Padova prevede delle perdite di oltre il 10% del fatturato complessivo, ovvero circa 4 milioni di euro in dodici mesi.
“E si tratta di una stima al ribasso -osserva il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato-. Andrebbe fortemente in crisi tutta la filiera del Prosciutto Veneto Dop, vera e propria eccellenza del Montagnanese, con impatti più che negativi sul tessuto economico-sociale locale. I cinghiali -ricorda Trivellato- sono i primi vettori della peste suina africana e, dunque, rappresentano un grosso pericolo. Fino ad ora non è mai stato redatto alcun censimento della popolazione di ungulati presenti nel Parco dei Colli Euganei, di sicuro ve ne sono a migliaia.
Da qui la richiesta di Cia Padova alla Regione, al Parco Colli e a tutte le autorità competenti in materia: “Serve attuare il programma indicato nella DGR 712 del 14 giugno 2022. Ovvero, l’eradicazione degli ungulati nelle zone vicine agli allevamenti di suini”. Nei primi cinque mesi del 2024 all’interno del Parco sono stati abbattuti 606 esemplari da parte di selecontrollori autorizzati. “Bene, ma adesso bisogna dare una svolta -aggiunge il presidente- In primo luogo per salvaguardare la filiera suinicola e le centinaia di addetti che lavorano nell’ambito della stessa. Non possiamo permettere -conclude- che un segmento tanto importante, che da solo vale il 5% dell’agroalimentare veneto, vada incontro a nuove battute d’arresto dopo il ko imposto dal Covid e dalle conseguenti restrizioni”.