07 Ottobre 2020

Pronte misure a sostegno del settore avicolo e lattiero-caseario

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Illustrate in Senato dal sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L'Abbate

Fondo indigenti, aiuti all’ammasso, trasparenza sulle importazioni, sgravi contributi per i datori di lavoro. Nonostante il decreto filiere, che ha stanziato 90 milioni di euro per la zootecnia nazionale, non abbia previsto misure specifiche per i comparti lattiero-caseario (tranne bufalino) e avicolo, sono diverse le linee di intervento messe in campo dal Mipaaf.

A illustrarle in Senato è stato il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate, rispondendo a una interrogazione parlamentare in Commissione Agricoltura.

“Nel quadro della distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, abbiamo previsto di destinare un totale di 64,5 milioni per l’acquisto di formaggi Dop -ha detto L’Abbate-. A sostegno del settore lattiero-caseario la Commissione europea, con Regolamenti emanati lo scorso maggio, ha introdotto una serie di misure rese immediatamente applicabili a livello nazionale con l’emanazione di apposite circolari ministeriali e di Agea”.

Sono stati previsti aiuti all’ammasso privato di burro (Regolamento 220/597), latte scremato in polvere (Reg.  220/598) e formaggi DOP (220/591): in quest’ultimo caso per l’Italia l’aiuto ha interessato 12.654 tonnellate di formaggi DOP e IGP che ha contribuito a stabilizzare il mercato dei formaggi dopo un’iniziale riduzione dei prezzi dovuta al calo dei consumi per la chiusura del canale Horeca.

A ciò si aggiunge una maggiore trasparenza nelle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari -ha conrtinuato il sottosegretario- su cui sono state predisposte le nuove bozze dei decreti ministeriali, previsti dal Decreto Emergenze in Agricoltura: uno per il latte ovi-caprino e uno per il latte bovino. Questi provvedimenti recano l’obbligo di fornire informazioni su importatori e trasformatori di latte, dati che saranno sottoposti all’attenzione della filiera per la prevista consultazione”.

Ha patito meno le conseguenze economiche del Covid-19, invece, la filiera avicola che, grazie alle sue peculiari caratteristiche di cicli di produzione nettamente più brevi, reagisce storicamente meglio alle situazioni di crisi. I prezzi delle uova, infatti, si sono mantenuti sempre sopra i livelli del 2019, specialmente durante il lockdown quando è stato riscontrato un incremento superiore al 25%. Attualmente si riscontrano quotazioni di oltre il 6% rispetto all’anno scorso.

Il settore avicolo gode dei vantaggi di un mercato nazionale autosufficiente e di una filiera integrata verticalmente, caratteristiche che lo hanno preservato da problematiche legate alla dipendenza da altri Paesi -ha evidenziato ancora L’Abbate-. Nel quadro della distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti, abbiamo comunque stanziato 10 milioni di euro per l’acquisto di polli interi surgelati, ovvero quei polli leggeri che, a causa della chiusura delle rosticcerie, non sono stati venduti durante il lockdown e sono stati congelati”.

Gli allevatori, infine, sono stati interessati dall’esonero straordinario dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, previsto dal Decreto Rilancio.