Pac: da 2021 primi tagli. Per Italia a rischio 370 milioni
Ok a norme transitorie. Proposte applicano riduzione come da quadro finanziario
Ore di dibattito in Commissione agricoltura dell’Eurocamera. In discussione di Consiglio Ue e Europarlamento, le disposizioni relative all’adozione dei regolamenti transitori per traghettare la Pac oltre il 2020, adottati dalla Commissione il 31 ottobre scorso.
Le proposte che estendono tutti i programmi della Pac di un anno affinché possa entrare in vigore il primo gennaio 2022, applicano la riduzione della spesa relativa, prevista dalla bozza di quadro finanziario pluriennale dell'Esecutivo Ue. Per l’Italia è l’evidenza di un taglio cospicuo sul 2021: 3,56 miliardi in pagamenti diretti e 1,27 per lo sviluppo rurale (Psr), rispettivamente 140 milioni (-3,9%) e 230 milioni in meno (-15,6%) rispetto al massimale 2020, per un totale di 370 milioni di euro.
''No al taglio di 370 milioni di euro l'anno di fondi europei all'agricoltura italiana a partire dal 2021, come proposto dalla Commissione Ue” tuona in una nota da Bruxelles Paolo De Castro, coordinatore S&D della commissione Agricoltura del Parlamento europeo. ''Ora che l'ammontare dei possibili tagli alla Pac e all'Italia è stato definito -afferma l'eurodeputato- ricordo che il Parlamento europeo ha fin dall'inizio chiesto ai capi di Stato e di Governo di garantire al bilancio comunitario l'1,3% del Pil dell'Ue, e non l'1,1% attualmente in discussione, e assolutamente insufficiente per affrontare le sfide che ci attendono. Continueremo a batterci come Eurocamera affinché non ricada sugli agricoltori italiani e comunitari la miopia dei Governi europei”.
“Porteremo avanti un lavoro serio a difesa degli interessi degli agricoltori -commenta la Ministra Bellanova.- Ribadiremo la nostra contrarietà al prossimo Consiglio dei Ministri Ue”.
“Le misure di transizione non dovrebbero essere una scusa per sottoporre la Pac a nuovi tagli -è il commento che arriva anche dal Copa Cogeca che si interroga: Come possiamo spiegare agli agricoltori e alle cooperative europee che le stesse regole non meritano gli stessi fondi? Il bilancio della Pac -spiega il segretario generale Pekka Pesonen- deve essere, almeno, mantenuto in termini reali. Ciò implica anche che durante il periodo di transizione non ci possano essere tagli al finanziamento. Gli Stati membri devono essere in grado di erogare integralmente pagamenti diretti ai loro agricoltori e continuare a sostenere le misure attualmente in essere nell'ambito del secondo pilastro". Il Copa e la Cogeca riconoscono, inoltre, la necessità di una rapida decisione in merito al regolamento transitorio per garantire stabilità e continuità finanziaria agli agricoltori e alle loro cooperative. Abbiamo bisogno di un chiaro impegno e di una decisione tempestiva da parte del Parlamento europeo".