Olio: Cia Salento, subito contributi ad aziende dell’Evo Dop Terra d’Otranto
"Siano corrisposti i pagamenti a favore delle aziende di produzione dell’olio extravergine di oliva Dop 'Terra d’Otranto' anche per l’anno 2019". È quanto chiede Cia-Agricoltori Italiani del Salento, che interviene a favore delle imprese che necessitano degli aiuti indispensabili per continuare a tutelare le produzioni con il marchio Dop Terra d’Otranto.
Quest’ultimo è assegnato all’olio extravergine ottenuto dalle olive delle varietà “cellina di Nardò” e “ogliarola”, coltivate, da sole o congiuntamente, negli oliveti per almeno il 60 per cento (possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti, però, in misura non superiore al 40 per cento).
"Le aziende agricole -spiega Emanuela Longo, direttore Cia Salento- non possono essere lasciate da sole nella salvaguardia e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva Dop 'Terra d’Otranto'. Così com’è stato corrisposto il pagamento per l’anno 2018, allo stesso modo deve essere riconosciuto un contributo per la produzione relativa all’anno 2019. Ci preoccupa il silenzio assordante di chi dovrebbe impegnarsi, in prima persona, a sostenere tutte quelle aziende che continuano a rispettare il disciplinare istituito per la produzione dell’olio extravergine di oliva Dop".
La zona di produzione, trasformazione e confezionamento comprende l’intero territorio della provincia di Lecce e diversi comuni delle province di Taranto e Brindisi. Il disciplinare prevede che la raccolta delle olive deve essere effettuata a mano o con mezzi meccanici, mentre per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto i processi meccanici e fisici. Le operazioni di oleificazione devono avvenire entro due giorni dalla raccolta delle olive. L’organismo di controllo è la Camera di commercio di Lecce. Il consorzio per la tutela dell’olio Dop Terra d’Otranto si è costituito il 22 luglio 2002 ed è stato riconosciuto dal Ministero della Politiche agricole, con decreto del 22 luglio 2003.
"Il settore olivicolo e la produzione degli olii extravergine di qualità, in tutto il Salento, hanno già dovuto ‘pagare dazio’ a ben due emergenze epocali che hanno stravolto e indebolito il settore: prima la Xylella, problema purtroppo ancora pesantissimo e condizionante, poi l’emergenza pandemica. Per questo motivo non sono accettabili ritardi e omissioni nei confronti delle aziende che devono programmare, restare attive, continuare a vivere per progettare il futuro e un deciso rilancio. Ecco perché è fondamentale che si proceda a quei pagamenti e lo si faccia nel minor tempo possibile".