Nuovo Consiglio nazionale Anbi: gli eletti di Cia-Agricoltori Italiani
Il presidente Fini: “Complimenti a Vincenzi confermato presidente. Un augurio particolare ai rappresentati confederali nominati”
Nuovo Consiglio nazionale Anbi per il prossimo quinquennio. Per Cia-Agricoltori Italiani sono stati eletti Serena Stefani, Lodovico Actis Perinetto e Stefano Calderoni; nominati come esperti Graziano Scardino, Argeo Perfili, Nicola Sichetti e Maurizio Antonini. Serena Stefani entra, inoltre, nel comitato esecutivo, mentre Stefano Calderoni è stato riconfermato vicepresidente nazionale dell'Associazione.
“Complimenti a Francesco Vincenzi confermato presidente e un augurio particolare ai rappresentati confederali nominati” ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, nel suo messaggio di buon lavoro a tutta la squadra insediata oggi.
Obiettivo di Cia -commentano i neoeletti- sarà contribuire ad accrescere il riconoscimento del ruolo strategico svolto dai Consorzi di bonifica, soprattutto con attenzione alla gestione delle aree interne, spesso fragili, a rischio abbandono ed esposte al dissesto idrogeologico. In sinergia con gli agricoltori -aggiungono- i Consorzi consolidano sempre più una funzione di prossimità alle imprese agricole e ai cittadini, contribuendo alla pianificazione e gestione del territorio in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.
Diventa, quindi, essenziale investire in progetti di resilienza, ed è per questo che sarà prioritario -ribadiscono- chiedere che il nuovo bilancio Ue dia vita a un piano, ReWaterEU, che finanzi invasi di accumulo delle acque meteoriche, la manutenzione della rete esistente e tecnologie avanzate per un utilizzo razionale della risorsa idrica. Questi strumenti permetterebbero, garantendo il deflusso ecologico dei corpi idrici naturali, di ampliare le superfici irrigabili: un’esigenza dettata non solo dalla sostenibilità, ma anche da un principio di giustizia. Negare l’estensione delle superfici irrigate -concludono- equivarrebbe a condannare all’irrilevanza produttiva quelle aree agricole ancora prive di adeguate infrastrutture idriche.