05 Giugno 2018

Nero e antiossidante, il pomodoro dai geni selvatici

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La ricerca della Scuola Sant'Anna con le università di Pisa, della Tuscia, di Modena e Reggio Emilia

Scuro e antiossidante per via di un gene. Il gruppo di ricerca che aveva scoperto il pomodoro nero, il sun black ottenuto in Italia nel 2008 con tecniche di selezione tradizionali, è arrivato ora a capire anche l’origine di colore e proprietà.

Come spiega ANSA Terra & Gusto, sviluppato grazie alla collaborazione tra la Scuola Sant'Anna e le università di Pisa, della Tuscia, di Modena e Reggio Emilia, il pomodoro nero è il risultato di un incrocio tra il pomodoro Anthocyanin Fruit (Aft), dai frutti violacei, e quello chiamato atroviolacea (atv), nel quale solo le foglie sono ricche di antociani. Si tratta delle molecole antiossidanti tipiche dell'uva e dei frutti di bosco. I ricercatori della Scuola Sant’Anna guidati da Pierdomenico Perata, padre del sun black, hanno rilevato che il gene che colora il pomodoro nero deriva dalla varietà atv ed è stato probabilmente il risultato di un incrocio accidentale con una varietà di pomodoro selvatico, avvenuto decenni fa. Nella variante atv il gene che blocca gli antociani è inattivo, mentre nei pomodori rossi è attivo. "Questo significa che basta silenziare questo gene repressore -spiega Perata sulla rivista Frontiers in Plant Science- per ripristinare la capacità di produrre gli antociani. Il prossimo obiettivo è conoscere il Dna dell'altro progenitore del pomodoro nero, la varietà Aft, e cercare di ottenere varietà sempre più ricche di sostanze antiossidanti”.