18 Novembre 2019

Mele, kiwi e pere: annata dura per frutta da 1.300 mln di export

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Analisi Ismea novembre 2019

Giù mele, pere e kiwi italiani. L'analisi su novembre 2019 di Ismea sulla produzione di frutta fresca non racconta, infatti, un andamento propriamente positivo. Il livello dell'offerta di mele in Italia è in media con quello degli ultimi anni, ad esclusione ovviamente del 2017. Di contro, per le pere si registra uno dei raccolti più deficitari di sempre a causa di problemi climatici e fitosanitari e anche per la drammatica diffusione della cimice asiatica. Le stime di produzione dei kiwi indicano un raccolto leggermente inferiore a quello del 2018.

In conseguenza di ciò, le prospettive di mercato di questi prodotti si presentano in maniera molto diversa ma -in ogni caso- gli scambi con l'estero rivestono un ruolo di primaria importanza per l'economia delle filiere di mele, pere e kiwi. Infatti, si pensi che nel 2018 le esportazioni di questi tre prodotti hanno generato introiti per oltre 1.300 milioni di euro, ossia il 50% del gettito complessivo della frutta fresca. 

Secondo le stime di Assomela, la produzione italiana di mele del 2019 ammonta a circa 2,1 milioni di tonnellate, in flessione del 5% rispetto all’anno precedente ma sostanzialmente in linea con la media 2014-2018. Sul fronte varietale continua a calare la disponibilità di Golden Delicious (-7%) mentre la produzione di Red Delicious è diminuita del 9% rispetto al raccolto record dell’anno scorso, tornando in linea con quella delle annate precedenti. Nel 2019 si registrano flessioni anche per l’offerta di Granny Smith (-14%) e Renetta (-36%). Invece, risultano in crescita le produzioni di Gala (+8%), Fuji (+2%) e delle altre varietà Club. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero dell’Italia, il saldo della bilancia commerciale delle mele è sempre molto positivo. Tra le specie di frutta, le mele sono il prodotto che forniscono il maggiore contributo all’attivo della bilancia commerciale. Negli ultimi anni, ad esempio, si va da un minimo di 683 milioni di Euro nella campagna commerciale 2018/19 ad un massimo di 841,3 milioni di Euro della campagna 2016/17.