Maltempo: Cia Padova, continuano i danni nei campi
Chicchi come palline da tennis e raffiche di vento forte hanno distrutto il lavoro di un anno degli agricoltori dell’alta padovana, in pochissimo tempo. Due giorni di vento e forti temporali, hanno messo in ginocchio i territori dell’alta padovana, in particolare di San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Villanova, dove oltre 400 aziende agricole se la sono vista davvero brutta.
“Il forte vento ha piegato mais e frumento. Ora diventa difficile recuperare e -sostiene il presidente Cia di zona Camposampiero Luigi Peron- con questo tempo diventa sempre più impossibile programmare le colture”. Non è andata meglio a Celeste Lucari giovane imprenditrice di Villanova che produce ortofrutta. La grandine che ha colpito domenica sera la sua zona ha distrutto completamente il lavoro di settimane. Zucchine che avrebbero dovuto a breve essere raccolte, sono state martoriate da grandi chicchi di grandine, angurie e meloni scoppiati, pomodori ammaccati e il raccolto è completamente da buttare. Nello stesso periodo dell’anno scorso, l’agricoltura padovana ha registrato danni per centinaia di migliaia di euro per il problema inverso, ovvero quello della siccità. E’ chiaro come il settore primario sia il primo comparto dell’economia a risentire degli effetti dei cambiamenti climatici, che stanno creando non poche difficoltà all’agricoltura, e ai cittadini. In queste ore, arrivano agli uffici della Cia-Agricoltori italiani di Padova, decine di telefonate da parte degli imprenditori, che chiedono una soluzione al disastro di fronte al quale si trovano: un contributo da parte della Regione, per sollevarli dal mancato guadagno derivante da questa devastazione, anche per gli agricoltori non assicurati.
“L’agricoltura è la prima a pagare per le conseguenze dei cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti -dice il Presidente di Cia Padova, Roberto Betto, agricoltore di San Giorgio delle Pertiche colpito dai temporali degli ultimi due giorni-. Oramai diventa impossibile riuscire a programmare il lavoro. Quest’estate ogni due giorni un evento atmosferico che ci continua mette a dura prova. L’anno scorso il problema inverso: la siccità. Crediamo che occorre trovare soluzioni concrete che vadano incontro alle sempre maggiori necessità degli agricoltori di riuscire a garantire raccolti e continuare a mantenere le aziende agricole. Abbiamo chiesto alla Regione e ad Avepa di effettuare al più presto un sopralluogo nelle zone colpite al fine di constatare i danni e di dichiarare lo stato di calamità naturale, così da poter sostenere le aziende agricole in questo ennesimo difficile momento”.