04 Dicembre 2025

Lavoro: Cia delle Alpi, serve più informazione e supporto per affrontare complessità regole normative

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Un’assemblea molto partecipata di datori di lavoro agricoli ha seguito i lavori del convegno “Lavoro in agricoltura oggi: facciamo il punto”, organizzato oggi a Torino da Cia-Agricoltori Italiani delle Alpi. Presenti anche il presidente provinciale, Stefano Rossotto, e il direttore regionale di Cia Agricoltori Italiani del Piemonte, Giovanni Cardone.

"In un momento in cui gli aggiornamenti normativi sono continui e il rischio di incorrere in sanzioni è sempre più elevato -ha osservato in apertura Luigi Andreis, direttore provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, affiancato da Giovanna Cibelli, responsabile provinciale dell’Area Paghe-, riteniamo fondamentale accompagnare gli imprenditori agricoli con strumenti chiari e un supporto di consulenza personalizzata e preventiva, affinché possano affrontare con consapevolezza le nuove responsabilità imposte dal quadro regolatorio in evoluzione".

Danilo De Lellis, responsabile delle Relazioni sindacali e dell’Ufficio lavoro di Cia Agricoltori italiani, ha illustrato il quadro complessivo delle figure e dei ruoli in agricoltura – dall’imprenditore agricolo professionale al coltivatore diretto fino al datore di lavoro agricolo – soffermandosi anche sul tema delle aziende che operano nella manutenzione del verde, che, pur essendo inquadrate come artigiane, possono considerare agricoli i lavoratori quando svolgono attività riconosciute come tali dall’Inps.

Ampio spazio è stato dedicato alla struttura contrattuale del settore: non un solo contratto, ma contratti collettivi nazionali di primo livello e contratti provinciali di secondo livello che definiscono le scale salariali territoriali. Chiarite inoltre le tre aree professionali e i criteri di inquadramento degli operai agricoli, categoria che in Italia conta circa un milione di lavoratori, di cui il 30% stranieri e soltanto il 10% assunti a tempo indeterminato, in prevalenza nella zootecnia.

De Lellis ha ricostruito le principali tipologie contrattuali, le peculiarità del settore – a partire dalla stagionalità che permette regole specifiche diverse da altri comparti – e gli elementi essenziali del rapporto di lavoro: periodo di prova, part-time, orario ordinario di 39 ore settimanali, gestione delle interruzioni e dei recuperi per maltempo.

Ampia la parte dedicata agli adempimenti burocratici nelle fasi di assunzione, gestione e cessazione del rapporto, alla gestione finanziaria (Tfr e prestazioni Inps), alle agevolazioni contributive e agli ammortizzatori sociali, ricordando che la cassa integrazione è possibile solo per operai a tempo indeterminato con almeno 181 giornate effettive nell’anno.

Altro focus è stato lo scambio di manodopera tra agricoltori, che deve mantenere i caratteri di temporaneità, reciprocità e gratuità, e sull’aiuto familiare, ammesso per parenti e affini fino al sesto grado con un limite indicativo di 90 giorni annui per le prestazioni gratuite.

Ampio approfondimento è stato dedicato ai contratti di appalto: alternativa ai contratti a termine, ma con il rischio della responsabilità in solido dell’azienda agricola per eventuali debiti dell’appaltatore. Sottolineati i requisiti dell’appalto genuino – oggetto del contratto, organizzazione dei mezzi, rischio d’impresa – e i limiti del ruolo del committente, che può vigilare ma non impartire ordini operativi. Ribadita l’importanza delle verifiche preventive sugli appaltatori e della nuova polizza fideiussoria obbligatoria.
Un passaggio è stato dedicato anche al futuro dei controlli, sempre più basati su intelligenza artificiale e geospazialità, che renderanno la trasparenza un elemento strutturale.

Nella seconda parte del convegno, Massimiliano Acerbo, avvocato dello Studio legale omonimo, ha illustrato i poteri dell’Ispettorato del lavoro, che può interrogare i lavoratori durante l’ispezione, ricordando al tempo stesso i diritti dell’imprenditore agricolo, tra cui la possibilità di farsi assistere da un consulente.

Spiegate nel dettaglio le fasi del procedimento ispettivo – tempi, verbale di chiusura e prescrizioni – evidenziando come l’adeguamento alle prescrizioni entro i termini possa ridurre l’eventuale sanzione.

Restano centrali i temi dei lavoratori irregolari, con particolare attenzione ai minorenni, e quello del lavoro stagionale, per il quale il settore agricolo presenta peculiarità che rendono non sempre applicabili i parametri minimi previsti in altri comparti.

Richiamata inoltre la norma che prevede una sanzione per ogni pagamento di salario effettuato in contanti, nonché l’importanza della sicurezza sul lavoro: essere in regola non basta, poiché permane un obbligo di vigilanza costante sul rispetto delle misure da parte dei lavoratori.