16 Luglio 2025

Latte crudo: Cia Piemonte, nuove linee guida rischiano di affossare intera filiera

#normative #filiera #latte #sicurezza
Condividi

Il presidente Carenini: "Serve equilibrio tra precauzione sanitaria e salvaguardia delle nostre produzioni d'eccellenza"

"La sicurezza alimentare è un valore assoluto e irrinunciabile, ma le nuove linee guida ministeriali sul controllo del rischio microbiologico da STEC nella filiera lattiero-casearia rischiano di compromettere gravemente la produzione di formaggi a latte crudo, eccellenza del nostro patrimonio agroalimentare".

A dichiararlo è Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia-Agricoltori Italiani del Piemonte, intervenendo nel dibattito scaturito in seguito alla pubblicazione da parte del Ministero della Salute delle nuove indicazioni operative per il controllo dei ceppi di Escherichia coli produttori di tossine Shiga.

"Le modalità previste dal documento -prosegue Carenini- sono di difficile, se non impossibile, applicazione per le realtà produttive locali, soprattutto in ambito montano, dove il latte crudo rappresenta una risorsa fondamentale, sia per l’identità culturale dei territori, sia per la tenuta economica e sociale delle comunità rurali. L’effetto pratico, se non ci saranno correttivi, sarà la progressiva chiusura di intere filiere agricole e artigianali".

Secondo Cia Piemonte, è indispensabile costruire un percorso di tutela condivisa, che metta al centro il consumatore ma senza penalizzare ingiustamente i produttori, oggi esposti al rischio di dover sostenere da soli l’onere di una normativa dai contorni ancora poco definiti, sia per quanto riguarda la diffusione effettiva del patogeno, sia per la reale affidabilità dei metodi di analisi.

"Servono buon senso, confronto e un equilibrio tra precauzione sanitaria e salvaguardia delle nostre produzioni d’eccellenza -conclude Carenini-. Non possiamo permettere che un approccio eccessivamente restrittivo vanifichi decenni di lavoro e impegno nella valorizzazione delle filiere di qualità, che sono presidio di biodiversità, tradizione e futuro per le nostre montagne e le nostre campagne".