22 Gennaio 2018

L’allevatore Luigi Panarelli confermato alla guida di Cia Est Lombardia

#AssembleaCia
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La Cia Est Lombardia ha tenuto lo scorso 19 gennaio, presso il Centro Fiera del Garda di Montichiari la sua Assemblea elettiva provinciale. Dopo aver festeggiato il quarantennale della costituzione della Confederazione italiana agricoltori, la Cia Est Lombardia, che unisce i territori di Brescia, Cremona e Mantova ha rinnovato gli organi dirigenti per i prossimi anni.

Alla presidenza è stato confermato Luigi Panarelli, allevatore mantovano, che ha ribadito come sia importante dare seguito al progetto di aggregare delle province della Lombardia orientale, anticipatore delle scelte istituzionali regionali e di molte altre rappresentanze del mondo imprenditoriale e del lavoro. “Non c'è infatti dubbio -evidenzia Panarelli- che la specificità del nostro fare impresa agricola deve perseguire una precisa idea di sviluppo dei nostri territori con un nuovo e solido modello agricolo, alimentare, ambientale e sociale”. Per Cia Est Lombardia i soggetti da porre al centro di questo progetto sono: L’uomo-agricoltore al centro dell’agricoltura, Il lavoro-agricolo al centro dell’impresa, La comunità-rurale al centro dei territori.

Occorre quindi tutelare l’agricoltore come soggetto centrale nell’attività agricola anche quando impegnato in società o cooperative. Il lavoro nell’impresa agricola va dunque premiato con adeguate norme sociali e fiscali. E' necessario inoltre che sia sostenuto il ruolo delle comunità rurali nel presidio dell’ambiente e nel progresso dei territori attraverso servizi sociali, infrastrutture, sostegno alla tipicità delle produzioni e riconoscimento dell’identità culturale espressa dalla realtà agricola.

A fianco del presidente Panarelli, nella giunta rappresentativa di tutte le realtà territoriali, sono stati eletti il vice Rossano Bellettati, imprenditore vitivinicolo bresciano, “per tutto questo la Cia metterà in campo un coerente e incisivo impegno sindacale nel conseguimento di norme e politiche innovative regionali, nazionali e comunitarie” e Roberto Ferrari allevatore delegato per la provincia di Cremona.

Serve infatti -si legge nel documento dell'assemblea elettiva- una nuova visione di ciò che l’agricoltura produce per la collettività in termini generali (tipicità, paesaggio, biomasse, filiera corta, ecc.) e contestualmente lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi capaci di integrare e gestire i rapporti nelle filiere e nei sistemi territoriali. In questi anni è stato palese che non ha retto l'idea innovare per una produzione intesa come creazione di valore associato a un aumento delle quantità (maggiori volumi dei prodotti, maggiore produttività dei fattori). Serve invece un’idea di produzione intesa come creazione di valore realizzata attraverso il miglioramento e la personalizzazione della qualità del prodotto/servizio, e soprattutto con una politica che riconosca l’agricoltura come settore strategico nella produzione di cibo.