Innovazione: Cia, più digitalizzazione agricola con blockchain
Incontro al Mipaaf tra presidente Scanavino e sottosegretario L’Abbate
L’agricoltura e l’agroalimentare italiano ora più che mai con l’orizzonte tracciato dal Green Deal Ue, hanno bisogno di programmi mirati di blockchain. Il settore primario può essere una leva strategica molto importante in progetti legati all’innovazione ed è, dunque, arrivato il momento di inserire anche la trasformazione digitale degli agricoltori nella costruzione del Recovery plan nazionale. Così Cia-Agricoltori Italiani al termine dell’incontro sul tema, convocato al Mipaaf dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate ed esprimendo soddisfazione per il concreto dialogo avviato in sede istituzionale sul futuro dell’innovazione in agricoltura.
Per Cia, infatti, il ricorso alla blockchain nel settore, può contribuire a incentivare il miglioramento e la semplificazione dei processi operativi di produzione, preparazione e distribuzione di un prodotto. Favorendo l’aggregazione di reti e filiere agroalimentari. Come infrastruttura digitale, la blockchain è perfetta per gestire banche dati in maniera diffusa, senza la presenza di un’autorità di controllo dati e gestione dei flussi di informazione.
Il comparto agricolo, come ricordato da Cia, è pronto al salto di qualità avendo già sperimentato, soprattutto in campo biologico, le potenzialità della blockchain. Questa arriverebbe, inoltre, a supportare il mondo agricolo anche in materia di sicurezza alimentare, tutelando il rapporto con i cittadini-consumatori che avrebbero la possibilità di consultare in totale trasparenza tutte le informazioni raccolte nella filiera e relative a un prodotto.
“La ricerca e lo sviluppo della blockchain, apre nuove e importanti opportunità al settore in materia di innovazione e sostenibilità -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Come organizzazione stiamo lavorando a progetti in tal senso, partendo dall'ascolto nel territorio per la definizione di un nostro piano di rilancio che, non a caso, vuole puntare sullo sviluppo estensivo dell’agricoltura digitale in Italia, per rendere sempre più resilienti e sostenibili i produttori nazionali, avendo a disposizione tecnologie innovative a supporto delle scelte di tecniche culturali e input produttivi, razionalizzazione delle risorse, raccolta dati, tracciabilità delle filiere, dove la blockchain è essenziale e strategica. Le riteniamo iniziative che mirano a potenziare la digitalizzazione del settore agricolo, ma che potranno trovare reale impulso solo attraverso le risorse del Recovery fund”.