24 Novembre 2025

Il futuro della Pac al centro dell'Assemblea Cia Toscana. Subito nuovo patto per il territorio

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All'evento regionale Fini e Nardella. Piena adesione all'impegno nazionale verso la manifestazione del 18 dicembre

Difendere la Pac e no al Fondo unico. Per questo il 18 dicembre gli agricoltori di Cia-Agricoltori Italiani Toscana saranno in piazza a Bruxelles, con oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori in arrivo da ogni parte del continente, per ribadire che il settore è primario per un motivo.

Serve una Regione Toscana forte che sostenga il settore. A livello regionale è l’ora di mettere in pratica “Un nuovo patto per la Toscana” – il documento Cia Toscana presentato durante l’ultima campagna elettorale - e dare un’accelerata alle esigenze, alle difficoltà dell’agricoltura regionale in una fase complicata, fra una Pac che ha tradito gli agricoltori, crisi internazionali, conseguenze dazi, e i problemi di sempre, reddito degli agricoltori, mancanza di risorsa idrica e emergenza ungulati e animali selvatici. 

E’ in sintesi quanto è emerso all’assemblea regionale di Cia della Toscana, dalle parole del presidente Cia Toscana Valentino Berni. Assemblea regionale che ha visto la presenza del presidente nazionale Cia, Cristiano Fini, dell’europarlamentare Dario Nardella, e del neo assessore all’agricoltura Leonardo Marras.   

“Il settore agricolo sta vivendo una fase complicata -ha detto il presidente Cia Toscana Valentino Berni-, ma questa non è una novità purtroppo. Il taglio del budget della Pac, una politica agricola inglobata nel Fondo unico, che porterà ad una perdita del 30% delle risorse per il settore, con conseguenze catastrofiche per la produzione e per le nostre aziende agricole. Basti pensare che in Europa il 20 per cento delle aziende agricole, si porta a casa l’80 per cento delle risorse. C’è bisogno di un’agricoltura forte, innovativa, ma anche sostenibile e solidale, per il rilancio e lo sviluppo dell’economia e dei territori. Per questo Cia Toscana sollecita che il nuovo governo regionale, attraverso il documento che abbiamo presentato, operi attraverso una nuova concertazione strutturata e continuativa, al fine di adeguare tempestivamente sia le politiche e le strategie regionali, sia le iniziative nei confronti delle politiche nazionali ed europee”. 

Il rischio di un progressivo smantellamento della Pac dopo il 2027, delineato dal nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, appare sempre più concreto. Questo significherebbe un taglio drastico delle risorse e la loro dispersione in un fondo unico, destinato a generare conflitti tra comparti e a compromettere il mercato unico. Sarebbe la fine di un sistema equo: avremmo agricolture di serie A e agricolture abbandonate alla serie B.

Nessuna politica Ue ha generato più stabilità della Pac. “È la politica più antica, la più solida, la più europea -ha evidenziato il presidente Cia Cristiano Fini-. ha garantito per oltre cinquant’anni sicurezza alimentare, coesione sociale, presidio delle aree interne”, ha sottolineato il presidente di Cia. Per questo motivo, la proposta della Commissione è considerata “pericolosa e miope”: trasformare la Pac post 2027 in un capitolo indistinto del QFP e tagliare le risorse del 22% indebolirebbe il settore e l’intero impianto comunitario. Il peso dell’agricoltura nel bilancio Ue crollerebbe dal 31% al 15% e solo per l’Italia significherebbe passare da 40 miliardi a circa 31, con 9 miliardi di perdita netta. “Non è una riforma tecnica: è un cambio di paradigma. E a perderci sarebbero agricoltori, cittadini e territori -ha rimarcato Fini-. Ridurre la Pac a una voce qualsiasi del bilancio significa indebolire l’Europa stessa”.

“Per tutto questo serve ancora di più una Regione Toscana che faccia la propria parte e che sostenga con forza e determinazione gli agricoltori toscani” ha concluso il presidente Valentino Berni.