Dal Covid-19 un altro colpo al settore europeo dell'olio d'oliva
I produttori e le cooperative agricole chiedono azioni urgenti
I paesi europei producono due bottiglie su tre di olio d'oliva consumate in tutto il mondo. Sfortunatamente, dal 2019, il settore dell'olio d'oliva soffre di una delle più gravi crisi dei prezzi della storia. Centinaia di migliaia di olivicoltori rischiano di dover abbandonare le loro attività a causa della mancanza di redditività. Ampie scorte iniziali hanno comportato elevate disponibilità complessive che continuano a esercitare pressione sui prezzi. L'imposizione da parte degli Stati Uniti di dazi doganali sulle importazioni di olio d'oliva in bottiglia di origine spagnola ha peggiorato la situazione, diminuendo la domanda globale di olio d'oliva dell'Ue. Aggiungendosi a tutto ciò l'impatto della crisi Covid-19, il rallentamento del commercio e la chiusura del canale HORECA, i produttori europei di olio d'oliva e di olive da tavola si trovano in una situazione estremamente difficile e chiedono alla Commissione europea di adottare urgenti strumenti di gestione del mercato per assistere il settore.
La diminuzione delle esportazioni a causa del Covid-19, stimata dell'8% rispetto all'anno scorso, ha comportato maggiori eccedenze e un ulteriore crollo dei prezzi in tutta Europa. Nonostante i dati incoraggianti registrati nella grande distribuzione, la chiusura del canale HORECA ha provocato un calo delle vendite, soprattutto dei prodotti di alto valore.
Inoltre, le misure di lockdown hanno colpito gravemente il turismo. Per gli olivicoltori, è motivo di grande preoccupazione. Il turismo dell'olio d'oliva, che ha acquisito popolarità negli ultimi anni, genera entrate aggiuntive e diversificate per gli agricoltori, prevenendo allo stesso tempo lo spopolamento rurale. Alla luce di ciò, è essenziale adottare misure per alleviare le gravi perturbazioni del mercato affrontate dal settore e fare buon uso delle misure urgenti adottate dalla Commissione europea a sostegno del settore agricolo. Tali misure dovrebbero essere finanziate con risorse esterne al bilancio della Pac.
Leggi qui la lettera completa inviata alla Commissione Ue