HortExtreme, su Marte con l’orto Made In Italy
Cavolo rosso, radicchio e lenticchia rosa per il primo campo super-tecnologico
Una missione ambiziosa ma possibile. HortExtreme, l’orto idroponico high-tech che verrà testato durante il mese di febbraio nel deserto dell'Oman, servirà ai futuri colonizzatori del pianeta rosso per produrre ortaggi freschi.
Enea, l’Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente insieme ad Asi e Università degli studi di Milano partecipa al progetto Amadee18, condotto dal Forum spaziale austriaco, che prevede esercitazioni nel deserto per riprodurre alcune delle condizioni che i futuri esploratori spaziali troveranno su Marte.
Amadee18 avrà la durata di 28 giorni, il tempo di permanenza su Marte previsto dalla maggior parte delle spedizioni. I ricercatori Enea hanno quindi optato per micro-ortaggi come cavolo rosso, radicchio e lenticchia rosa, in grado di fornire cibo ai finti astronauti ogni quindici giorni.
Ma con quali criteri sono state selezionate le piante? "Le vegetali che meglio si adattano al nostro orto sono quelle a ciclo breve e taglia bassa, che non occupano troppo spazio", spiega ad AgroNotizie Luca Nardi, ricercatore del Laboratorio di biotecnologie dell'Enea. "Inoltre abbiamo scelto piante che accumulano grandi quantità di antiossidanti, come le antocianine, nei tessuti. Le piante, se coltivate fuori dall'atmosfera terrestre, subiscono stress enormi e servono dunque vegetali resistenti. Inoltre piante ricche di antiossidanti sono salutari anche per gli astronauti".