18 Luglio 2024 | dal Territorio

Grano duro: Cia Basilicata, superfici e produzioni in calo. Prezzi al palo

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Moscaritolo: "Inaccettabile continuare a lavorare in perdita, serve rispetto per gli agricoltori”

“Inaccettabile continuare a lavorare in perdita, serve rispetto per gli agricoltori” così Leonardo Moscaritolo, produttore lucano e presidente del gruppo di lavoro cereali che sulla crisi del comparto, in particolare del grano duro, è tornato a riunirsi a Roma, presso la sede nazionale di Cia. 

Per il Presidente Moscaritolo: “La situazione del raccolto in molti areali del Paese è veramente difficile in termini di rese e produzione mentre, pur riscontrando una qualità ottima, continuano a essere mortificanti i listini delle principali borse merci. Non è accettabile che gli agricoltori non riescano a coprire neanche i costi di produzione. Viene stravolta anche la legge della domanda e dell'offerta che viene usata a seconda della convenienza. C'è preoccupazione e sfiducia da parte degli agricoltori che non possono permettersi di seminare sapendo già di andare in perdita".

Le testimonianze dei numerosi produttori intervenuti nella riunione da Nord a Sud, hanno confermato la difficile situazione dei cereali autunno-vernini su tutto il territorio nazionale. Il raccolto, seppure ancora in corso in diversi areali del centro nord, mostra una situazione sicuramente preoccupante. Le condizioni climatiche di siccità estrema hanno mortificato i raccolti ad esempio in Sicilia, dove la produzione di grano duro vede rese al minimo storico anche con 10 quintali per ettaro; sempre difficile la situazione nei tradizionali areali di produzione in Basilicata, Puglia e Molise, mentre la produzione e le rese vanno un po’ meglio nel centro nord sia per il grano duro che per il grano tenero.

"Sembra che ci sia un attacco speculativo, un 'cartello' per affossare il comparto -continua Moscaritolo-. Noi questo non lo permetteremo e ci batteremo per salvare un comparto da sempre alla base di prodotti eccellenti (pasta, pane, pizza) riconosciuti in tutto il mondo grazie al Made in Italy. Le previsioni confermano, dunque, un anno complicato con un raccolto che si dovrebbe aggirare per il grano duro intorno a 3,3 milioni di tonnellate il livello più basso mai raccolto negli ultimi anni. La qualità si conferma, invece, ottima per proteine e peso specifico e proprio non si capiscono le dinamiche di mercato che continuano a mortificare il lavoro degli agricoltori.”

Il gruppo di lavoro ha manifestato la soddisfazione del provvedimento Granaio Italia inserito alla fine nel Dl Agricoltura, uno strumento importante potenzialmente in grado di garantire maggiore trasparenza al settore dei cereali  in un contesto dove le importazioni aumentano in maniera significativa con il rischio di far crollare ancora di più il prezzo dei cereali. Tra le richieste avanzate da tempo da Cia, oltre l’istituzione di un registro telematico per la trasparenza delle giacenze, il riconoscimento dei costi di produzione come prezzo base per la contrattualizzazione,  l’incremento di risorse per favorire i contratti di filiera, investimenti in  ricerca per varietà resistenti ai cambiamenti climatici, riduzione dei costi di produzione.