Gli Agrichef in cucina con la “carbonara rossa lucana”
In occasione del “Carbonaraday” la rivisitazione di uno dei piatti più amati
Nel “Carbonaraday” scendono in cucina gli Agrichef delle aziende agrituristiche lucane del circuito Turismo Verde-Cia per proporre, tra le varianti della carbonara classica, la carbonara rossa lucana. Una rivisitazione del piatto tra i più amati al mondo che richiede, come nella migliore tradizione della cucina contadina regionale, l’uso dei cruski (i peperoni secchi). Per questo piatto -sottolinea Giuseppe Vernucci che gestisce con padre, madre e sorella l’agriturismo “I Sapori del Parco” di Pietrapertosa- dobbiamo rinunciare alla pasta fatta in casa che altrimenti non legherebbe bene con l’uovo e impiegare una buona pasta di semola di grano duro, prodotta da uno dei nostri pastifici artigianali lucani. E oltre ai cruski utilizziamo il pecorino di Filiano o il canestrato di Moliterno. Poi il resto della ricetta è quella della carbonara classica (uova appena raccolte dal nostro allevamento) con il colore rosso caratteristico dei cruski in parte sbriciolati e in parte in polvere.
La missione dell’Agrichef, il cuoco agricolo riconosciuto dalla Cia, tradotta da queste parti del Parco Gallipoli Cognato equivale -secondo l’impegno della famiglia Vernucci-Taddeo- a diventare un custode di saperi, di manualità, di conoscenza profonda delle materie prime. Ma è anche ambasciatore del territorio, parte integrante di una rete rurale di un turismo dalle enormi potenzialità. Il nostro percorso continua a suscitare interesse -aggiunge Giuseppe- ed è una risposta alla richiesta di autenticità da parte dei consumatori. In un anno di forte crescita del turismo in Basilicata, che ha interessato anche gli agriturismi, diventa sempre più indispensabile segnare una linea distintiva tra chi rispetta le regole e chi mette in cattiva luce il comparto. Giuseppe guarda con ottimismo alla primavera stagione dei sapori originali e genuini del Parco. Turismo Verde-Cia a cui aderisce “I Sapori del Parco” rilancia il programma “La spesa in campagna” quale occasione per rivalutare l’antica cucina povera con l’obiettivo di avvicinare la “città” alla vita rurale per invitare i consumatori a “farsi la dispensa alimentare” presso le aziende agricole e gli agriturismi, rinnovando la tradizione di prepararsi il salame e la “suppersata”, la pancetta, il prosciutto, direttamente con la famiglia dell’allevatore suinicolo.