Giovani: pronti a cisgenesi e genome editing (+70%). Sono smart e competenti
Primi risultati 2020 Osservatorio Edagricole. Francia (Agia-Cia) al webinar dedicato: Serve rete fino a "ultimo miglio"
Apertura alle tecnologie di evoluzione assistita (Tea) anche chiamate Nbt, New breeding technologies, ovvero cisgenesi e genome editing. Sono d’interesse per il 70% dei giovani agricoltori che per il 45% già utilizza una o più soluzioni di agricoltura digitale con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità aziendale e valorizzare la qualità delle produzioni. Questi alcuni dei primi risultati dell’ultima indagine dell’Osservatorio Giovani agricoltori di Edagricole realizzata in collaborazione con Bayer.
L’elaborazione curata Nomisma, sui dati raccolti nel corso del 2020, svela, dunque, l’identikit di una nuova generazione di imprenditori agricoli italiani competenti, interconnessi e aperti all’innovazione. Giovani pronti al cambiamento, come raccontano Edagricole e la rivista Terra e Vita che in due anni hanno ascoltato esattamente 1.496 giovani conduttori di imprese agricole under 40 dando vita a #lagricolturaègiovane, gruppo Facebook che oggi con oltre 4.000 iscritti.
I dati raccolti nel 2020 con parere qualificato di 458 giovani imprese, hanno indagato in particolar modo sulla propensione dei giovani per l’innovazione, in una survey tutta focalizzata sulle nuove tecnologie e sulle frontiere dell’agricoltura sostenibile. Esplorando i risultati, è emerso, sul fronte della formazione e dell’informazione, i giovani imprenditori agricoli si informano su Internet (43%), ma consultano anche le riviste specializzate (29%) e frequentano gli eventi di settore (26%). Quasi la metà di loro (il 45%) adotta soluzioni di agricoltura 4.0 e il 19% ne utilizza più di una.
Scelgono le app per gestire la contabilità (23%), le attrezzature a rateo variabile (14%), le centraline meteo e i DSS (14%), mentre, con l’innovazione vogliono raggiungere obiettivi di sostenibilità (36%) efficienza gestionale (18%), contenimento dei costi (17%) e valorizzazione della produzione (12%).
L’indagine fa anche il punto sulla percezione delle Tea (Nbt). I giovani risultano molto aperti, se fossero ammesse in Italia. Lo farebbero prevalentemente con l’obiettivo di migliorare la resistenza a malattie e parassiti (57%) e secondariamente per migliorare la produttività (14%).
Quanto alle aspettative sulla digital farming, il rapporto tra i giovani agricoltori e la frontiera dell’innovazione 4.0 è molto stretto. Il 45% utilizza almeno un’applicazione. Nella maggioranza dei casi (23%) si tratta di app per la gestione contabile o della produzione/trasformazione. Il 14% ricorre ad attrezzature a rateo variabile e trattrici Gps; il 14% a Dss e centraline meteo aziendali.
I risultati sono stati divulgati giovedì 4 febbraio in occasione dell’evento in streaming “Verso un’agricoltura più giovane e smart” cui ha preso parte anche Agia-Cia coinvolta nella survey e intervenuta con il presidente nazionale Stefano Francia. “Iniziative come questa -ha dichiarato Francia- sono molto importanti e strategiche non solo per i giovani imprenditori, ma anche per l’agricoltura in sè. Se parliamo di innovazione -ha aggiunto- abbiamo prima di tutto bisogno, come ricordato anche alla Camera sul PNRR, di fare uno sforzo consistente per portare il digitale fino all’ultimo miglio dove l’Italia ha tante grandi eccellenze. E’ questa la prima sfida da vincere”.
"I giovani agricoltori -ha affermato Lorenzo Tosi, giornalista Edagricole e moderatore- dimostrano di costituire la risorsa più efficace per realizzare l’obiettivo di un’agricoltura più smart & green in linea con gli obiettivi tracciati dall’Unione europea con il Green New Deal. Le nuove leve diffondono il paradigma dell’agricoltura 4.0. E allo stesso tempo è la digital farming a innescare il necessario ricambio generazionale del comparto primario. Una doppia evoluzione favorita dalla predisposizione all’innovazione dei nativi digitali, dalla migliore connettività e dalla disponibilità di nuovi dispositivi smart, efficaci ed intuitivi".
Infine, svelati i nomi dei vincitori della prima edizione del premio “#L’agricoltura è giovane”. Menzione speciale al giovane Cia di Massa Castello (Ravenna) Andrea Fantini, da quattro anni gestisce una realtà aziendale nuova di zecca in provincia di Ravenna a indirizzo misto votata all’innovazione digitale. Motivazione: Esempio vincente di primo insediamento, ha saputo creare valore imprenditoriale investendo sul territorio e scommettendo su innovazione digitale e sistemi virtuosi di difesa delle colture.