L’intervento del presidente Aldo Alberto in conferenza stampa, a Roma, con il ministro Patuanelli
Flormart lancia a Roma la sua 71° edizione che si terrà alla Fiera di Padova dal 21 al 23 settembre. Oggi, la presentazione ufficiale con il ministro Patuanelli e le organizzazioni del settore. Per Cia, l’Associazione Florovivaisti Italiani, rappresentata dal suo presidente Aldo Alberto che in conferenza stampa ha dichiarato: “Flormart può essere importante in questo momento così difficile per il settore florovivaistico. È necessario puntare su innovazione e mercati, anche al di fuori del continente europeo, come è ancora più fondamentale attivare proposte che coinvolgano Enti pubblici e Comuni in primis”.
Per il presidente dell’Associazione Florovivaisti Italiani-Cia il settore sta vivendo una situazione particolare in cui programmare e rilanciare, tenuto conto degli input del Green Deal Ue e facendo i conti con la crisi economica, in particolare rappresentata per il florovivaismo dai pesanti costi energetici. “Per questo motivo -ha sottolineato- è importante che tutto il settore si muova in modo compatto per rilanciare una realtà importantissima a livello nazionale e occupazionale”.
Poi, l'appello al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, presente al tavolo del dibattito. “Chiediamo attenzione da parte del ministero e a livello comunitario -ha detto Aldo Alberto-. Serve riconoscimento del settore florovivaistico e una legge che è ferma al Senato e che speriamo vada in porto, perché abbiamo bisogno di un’interlocuzione diretta al Mipaaf e di un progetto complessivo che valorizzi e rilanci le imprese del comparto”.
Dal ministro Patuanelli la replica in prospettiva: “Il PNRR è una grande occasione per il settore florovivaistico e può rappresentare la chiave di volta della rivoluzione verde e della transizione ecologica proposta dal Green Deal, grazie al suo ruolo strategico in termini di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale. I contratti di filiera, la logistica, il Parco Agrisolare -ha specificato- sono misure che si integrano perfettamente con le esigenze del comparto e aprono a una grande opportunità di ammodernamento ed efficientamento energetico, con importanti ricadute in termini economici e di competitività. Siamo consapevoli di come l’emergenza energetica si stia riversando non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti, sui costi delle materie prime, sui fertilizzanti. L’azione del Governo e del Ministero -ha concluso- è rivolta a limitare le conseguenze del caro energia e dell'aumento dei prezzi sul settore agricolo, ma è necessario un intervento più deciso da parte dell’Europa: solo affrontando in modo unitario la crisi potremo scongiurare il rischio di retrocedere dagli obiettivi di sostenibilità di medio-lungo periodo del settore primario”.
Per il 2022, Flormart guarda con nuova attenzione al coinvolgimento dei buyer internazionale chiamando in squadra il contribuito di ICE – Agenzia. Tanti gli espositori già previsti, sia italiani che europei, e i servizi rappresentati dai distretti produttivi alle associazioni di categoria, dagli ordini professionali alle Agenzie di servizio e del commercio dei mezzi di produzione. Tanti i convegni in agenda, su: innovazione varietale e tecnologica nel florovivaismo; green cities e progetti immobiliari europei; verde e qualità della vita; attuazione e prospettive del Pnrr; produzione di alberi ornamentali e di postime forestale per l’attuazione della strategia nazionale del verde.
I DATI SUL SETTORE - Il florovivaismo italiano rappresenta una vera e propria eccellenza italiana, come tale apprezzato in Europa e nel mondo, tanto che l’export di piante, fiori e fronde vale 1 miliardo di euro, mentre la produzione italiana costituisce il 15% della intera produzione comunitaria. Esprime il 6% della intera produzione agricola nazionale, per un valore di 2,5 miliardi di euro, e vi operano 21.500 imprese: 14 mila producono fiori e piante in vaso e 7.500 piante per il vivaismo. Nei primi due mesi del 2022 il fatturato è stato positivo, in linea con il primo bimestre 2021, mentre nel periodo marzo aprile si è avuta una flessione del 3/4%.
L’export di piante, fiori e fronde vale 1 miliardo di euro, mentre la produzione italiana costituisce il 15% della intera produzione comunitaria. Nel secondo bimestre 2022, le esportazioni hanno fatto registrare una flessione del 5% con domanda proviene soprattutto da Olanda, Germania, Francia, Austria, mentre è in calo l’export verso l’Europa meridionale e, naturalmente, verso la Russia e l’Est europeo. Sui mercati esteri si esportano principalmente piante medio-grandi riprodotte e coltivate in Italia, piante sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali, rose, piante da frutto. Pesano gli aumenti, causati dalla pandemia prima e in seguito dalla guerra in Ucraina, dei costi di produzione, l’aumento dei prezzi delle piante, il diminuito potere d’acquisto dei consumatori, la difficoltà nel reperimento dei mezzi tecnici e, per quanto riguarda l’export, l’aumento dei costi di trasporto delle piante.
Un’occasione unica di sviluppo del comparto arriva dai fondi europei per la forestazione urbana che il Pnrr ha quantificato in 330 milioni di euro: il bando è stato pubblicato a marzo e le domande dovranno essere presentate entro giugno. Aderendo all’Agenda europea 2030 per il Green Deal, il florovivaismo potrà dare un contributo rilevante alla forestazione urbana con l'obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, aumentare lo stoccaggio di CO2, assorbire le polveri sottili e migliorare l'estetica delle città. Serviranno dunque alberi di assortimento varietale e dimensionale adatto ai diversi impieghi e alle diverse condizioni geopedologiche e climatiche e si dovranno valorizzare le capacità produttive delle imprese, qualificare la varietà delle piante e migliorare la sostenibilità, dal vivaio alla messa a dimora nelle città.
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