28 Luglio 2021

Fisco: il Caf-Cia incontra la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra

#istituzioni #emergenza #fisco
Condividi

Confronto online su riforma fiscale ed effetto Covid sui redditi

Una diretta social di #TeLoSpiegaCAFCIA per fare il punto sugli effetti che la pandemia ha avuto sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani, dati contenuti in uno studio pubblicato dal Caf di Cia-Agricoltori italiani su un campione di 500mila contribuenti.

A partecipare il direttore di Caf-Cia Maurizio Scaccia, il presidente di Caf-Cia Alessandro Mastrocinque e la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Maria Cecilia Guerra.

Affidata al direttore l’illustrazione dello studio: “C’è stato un impatto meno negativo del Covid sui redditi da lavoro dipendente 2020, confrontato con il 2019, rispetto alle ragionevoli previsioni, mentre le regioni del Nord hanno sopportato gli effetti peggiori in termini percentuali rispetto al resto del Paese. Inoltre -ha spiegato Scaccia- il settore privato ha sofferto di più degli altri e soprattutto al Nord, mentre il settore pubblico ha avuto incrementi percentuali maggiori anche rispetto agli anni precedenti. I contribuenti nella fascia di età tra i 40 e i 60 anni, di sesso maschile e localizzati soprattutto al Nord, hanno subito le conseguenze più pesanti sulle loro retribuzioni dall’evento pandemico. Al Sud, per esempio, il valore del reddito femminile è incrementato dell’1,4% rispetto allo 0,7% per gli uomini sempre nella stessa area geografica. Al Nord, invece, il valore reddituale delle donne sale dello 0,79%, mentre per gli uomini resta di fatto invariato (+0,07%). Molto rilevante è stato l’impatto degli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari messi in campo dal Governo per fronteggiare l’emergenza. Senza queste misure le conseguenze sarebbero state molto gravi. Un quadro estremamente interessante, poi, emerge anche dallo studio delle detrazioni: gli interventi di ristrutturazione edilizia continuano a crescere in maniera significativa”. Tutti gli oneri detraibili “classici”, come le spese mediche o sportive, inoltre hanno registrato contrazioni percentuali significative rispetto al 2019, come diretta conseguenza della pandemia.

Ha commentato la sottosegretaria al Mef: “Secondo lo studio di Caf-Cia, giovani e donne hanno sofferto meno durante la pandemia, ma questa risultanza è da attribuire, probabilmente, al fatto che quelle categorie ‘deboli’ non entrano nel radar della dichiarazione dei redditi in quando precarie, senza contratti stabili. La questione territoriale evidenziata da Caf-Cia, trova invece conferma con i dati a nostra disposizione. Altro dato interessante è quello dell’efficacia degli ammortizzatori e delle misure straordinarie che hanno ridotto le disuguaglianze e il rischio di povertà, come emerge anche nelle recentissime proiezioni Istat. Molto pertinente -ha aggiunto Guerra- il focus sulle detrazioni, che da un lato ci dicono quanto sia stata impattante la pandemia sulle spese sanitarie, dall’altro il dato sui mutui che conferma la bontà delle misure introdotte a sostegno della liquidità. Importante anche l’aspetto delle detrazioni per ristrutturazioni, una misura eccezionale i cui elementi positivi dovranno essere recuperati in una misura a regime”.

La sottosegretaria ha, quindi, fatto il punto sulla riforma fiscale, ricordando che occorre tener conto, innanzitutto, del vincolo di bilancio. “Il mio punto di vista -ha detto- è che si debba agire sull’evasione fiscale. La tolleranza verso l’evasione comporta che tutto l’onere della spesa pubblica ricada su quelli che pagano, in particolare su pensionati e dipendenti pubblici per cui il prelievo è alla fonte”. Guerra ha inoltre ricordato che “occorre mettere ordine nella giungla delle detrazioni, visto che molte persone ne risultano comunque escluse. Anche il tema dell’equità e della progressività è oggetto di confronti, ma manca l’equità orizzontale, cioè a parità di reddito si assiste a tassazioni diverse a seconda della provenienza e della tipologia di reddito”.

Ha concluso il presidente del Caf-Cia: “Troppe volte le fasce che pagano sono le solite: dipendenti, pensionati e piccole imprese. Mai come ora, occorre ragionare sul riequilibrio della pressione fiscale, dobbiamo fare in modo che chi ha di più possa dare di più, rivedere gli scaglioni di reddito. Anche sul tema della riscossione -ha chiosato Mastrocinque- occorre fare di più, mettendo in campo un modello diverso, recuperando (ad esempio in tema di cartelle esattoriali) laddove è oggettivamente possibile farlo”.