Fao: più innovazione contro cambiamenti climatici, fame e povertà
L’appello del direttore generale QU Dongyu per affrontare le sfide globali
Serve una maggiore innovazione agricola per contrastare i rischi del cambiamento climatico e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. E’ l’appello lanciato dal direttore generale della Fao, QU Dongyu, in un evento organizzato a Roma in collaborazione con le altre due agenzie Onu, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) e il Programma Alimentare Mondiale (WFP).
L'innovazione è necessaria non solo nella scienza, ma anche nelle politiche, nel modo in cui operiamo e pensiamo -ha detto il direttore generale Fao-. Bisogna collegare l’innovazione tecnologica e gli interventi per il cambiamento climatico per un mondo libero da fame, malnutrizione e povertà.
QU ha sottolineato l'importante ruolo degli agricoltori: in quanto utenti finali delle innovazioni agricole, non dovrebbero essere lasciati indietro in fatto di tecnologia.
La Fao ritiene che l'innovazione, la tecnologia e la digitalizzazione, se applicate al settore alimentare e all’agricoltura, possono rafforzare le azioni di contrasto al cambiamento climatico, incrementare la produzione alimentare e sostenere chiunque sia coinvolto nella catena del valore alimentare.
Le soluzioni innovative stanno già facendo la differenza, come l’agricoltura di precisione e digitale, i sistemi avanzati di allerta precoce, le tecnologie di telerilevamento e i nuovi approcci al clima.
L'agricoltura di precisione, per esempio, può rendere più efficiente l'uso dell'acqua e migliorare la gestione dei nutrienti presenti nel suolo. L'irrigazione di precisione può ridurre il consumo delle risorse idriche tra l’8% e il 20%.
L’emancipazione degli agricoltori e l’ottimizzazione del coordinamento, specialmente a livello nazionale, sono cruciali per rispondere alle sfide del cambiamento climatico e per raggiungere tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Ed è giunto il momento di incrementare e accelerare i nostri sforzi, ha concluso il direttore generale della Fao.