Europee: Cia Puglia, ai concittadini eletti chiediamo fatti concreti per l'agricoltura
L'augurio di buon lavoro dal residente regionale Sicolo. Ribadite le priorità dell'organizzazione
Cia Puglia si congratula con le elette e gli eletti pugliesi al Parlamento europeo e nelle amministrazioni locali della regione. “A tutte e a tutti loro auguriamo buon lavoro nell’interesse della collettività”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente regionale della confederazione e vicepresidente nazionale.
“L’agricoltura, il settore che più abbiamo a cuore e uno dei comparti traino dell’economia regionale, ha bisogno di un’attenzione maggiore e meglio calibrata in Europa e nel raccordo tra le istituzioni europee, quelle nazionali e le amministrazioni locali. L’auspicio è che elette ed eletti lavorino sulle proposte che abbiamo illustrato a tutti i candidati attraverso il nostro ‘Manifesto verso un piano strategico per l’agricoltura e che facciano squadra con e per la Puglia -ha aggiunto Sicolo-. Auguri e buon lavoro, dunque, ai sei pugliesi eletti al Parlamento Europeo: Antonio Decaro, Francesco Ventola, Michele Picaro, Chiara Gemma, Valentina Palmisano e Mario Furore”.
“Le politiche Ue incidono fortemente sull’economia dei territori, soprattutto per ciò che riguarda l’agricoltura. Ecco perché abbiamo presentato ai candidati al Parlamento europeo le istanze degli agricoltori e le proposte elaborate da Cia nazionale per cercare di invertire la rotta rispetto alle politiche degli ultimi anni che hanno penalizzato l’agricoltura, frenandone lo sviluppo e impedendone il concreto rilancio. Noi chiediamo rispetto e attenzione per gli agricoltori che sono i primi e più importanti custodi dell’ambiente. I candidati e le forze politiche con cui ci siamo confrontati hanno convenuto sulla necessità di rilanciare il comparto, prendendo degli impegni riguardo al loro lavoro di parlamentari europei. A quegli impegni -ha concluso- seguano i fatti”.
In 9 punti, la piattaforma programmatica di Cia affronta tutte le questioni più urgenti: il valore dei prodotti riconosciuti ai produttori condizionati da forti squilibri lungo la filiera; la valorizzazione e la competitività delle aree rurali; misure che impediscano il consumo di suolo a danno dell’agricoltura; la risorsa acqua. E, ancora, la tutela del prodotto italiano ed europeo dalla concorrenza sleale di paesi terzi; il rafforzamento delle risorse che il bilancio europeo deve destinare al comparto; una Pac concordata dal basso e non più nemica degli agricoltori; il capitolo di innovazione, ricerca e formazione; un forte investimento sui giovani come futuro dell’agricoltura.