A Euroflora 70mila visitatori al Giardino dei Florovivaisti Italiani
Dal legno dimenticato dopo la tempesta al carpine strappato dalla mareggiata di Nervi, obiettivo sostenibilità
Dal Giardino realizzato con il legno dimenticato dopo la tempesta nel bellunese e dove il carpine strappato alla mareggiata a Nervi del 2018 è ritornato a “vivere”, parte la seconda vita di piante e fiori. Si stima che circa 70.000 persone abbiano visitato a Euroflora il Giardino dell’Associazione Florovivaisti Italiani. Ammirando le 2.000 le piante provenienti da 8 regioni, hanno scoperto che cosa significa progettare uno spazio verde dando un senso alla sostenibilità.
Il carpine strappato dalla mareggiata a Nervi è diventato l’Albero della Vita, sotto al quale erano distribuite le piante da frutto. Mentre altro materiale di scarto come foglie e fusti di palma dei Parchi di Nervi è stato utilizzato per allestire spazi e riempimenti. Casetta, panchine e contenimenti per le piante sono state realizzate con il legno delle piante del bellunese - abbattute dalla tempesta Vaia - che ha mantenuto nel tempo grande qualità.
“Si va a comprare legname in ogni parte d’Europa e ci si dimentica realtà come le vallate bellunesi colpite da quella catastrofe ambientale -sottolinea Erri Faccini, imprenditore florovivaista, coordinatore del progetto e dell’allestimento, inserito anche nella Speciale Giuria di Euroflora per definire le esposizioni meglio mantenute nel corso di Euroflora-. Il nostro socio Roberto, al quale è stato dedicato il Giardino, ricordava sempre che tutti avrebbero diritto a uno spazio verde dove stare bene. Qui ad Euroflora in 70.000 hanno scoperto che è possibile e in tanti ci hanno detto che quello era il Giardino che hanno sempre sognato di avere”.
Un Giardino che non morirà. Le sue piante viste a Euroflora andranno in parte a rivivere in altre manifestazioni. Dopo aver vinto con le sua piante e fiori tre medaglie d’oro e una d’argento ed essere stato inserito nella speciale classifica degli stand meglio conservati e mantenuti nel corso dell’intera manifestazione.
“Nel nostro logo abbiamo messo da sempre in evidenza Obiettivo Ambiente. Quando abbiamo deciso di partecipare ad Euroflora -spiega Aldo Alberto, imprenditore ligure e presidente nazionale dell’Associazione Florovivaisti Italiani- con i colleghi abbiamo concordato che dopo la fine della manifestazione nulla sarebbe stato sprecato. Alcune piante andranno a realizzare una mini Euroflora in un mercato. Altre saranno redistribuite. Nulla andrà nel cassonetto. Abbiamo dimostrato che i Florovivaisti Italiani sono tra i primi al mondo non solo per i prodotti ma anche per la capacità di progettare mettendo la sostenibilità al centro”.