09 Maggio 2022

A Euroflora 70mila visitatori al Giardino dei Florovivaisti Italiani

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Dal legno dimenticato dopo la tempesta al carpine strappato dalla mareggiata di Nervi, obiettivo sostenibilità

Dal Giardino realizzato con il legno dimenticato dopo la tempesta nel bellunese e dove il carpine strappato alla mareggiata a Nervi del 2018 è ritornato a “vivere”, parte la seconda vita di piante e fiori. Si stima che circa 70.000 persone abbiano visitato a Euroflora il Giardino dell’Associazione Florovivaisti Italiani. Ammirando le 2.000 le piante provenienti da 8 regioni, hanno scoperto che cosa significa progettare uno spazio verde dando un senso alla sostenibilità.

Il carpine strappato dalla mareggiata a Nervi è diventato l’Albero della Vita, sotto al quale erano distribuite le piante da frutto. Mentre altro materiale di scarto come foglie e fusti di palma dei Parchi di Nervi è stato utilizzato per allestire spazi e riempimenti. Casetta, panchine e contenimenti per le piante sono state realizzate con il legno delle piante del bellunese - abbattute dalla tempesta Vaia - che ha mantenuto nel tempo grande qualità.

Si va a comprare legname in ogni parte d’Europa e ci si dimentica realtà come le vallate bellunesi colpite da quella catastrofe ambientale -sottolinea Erri Faccini, imprenditore florovivaista, coordinatore del progetto e dell’allestimento, inserito anche nella Speciale Giuria di Euroflora per definire le esposizioni meglio mantenute nel corso di Euroflora-. Il nostro socio Roberto, al quale è stato dedicato il Giardino, ricordava sempre che tutti avrebbero diritto a uno spazio verde dove stare bene. Qui ad Euroflora in 70.000 hanno scoperto che è possibile e in tanti ci hanno detto che quello era il Giardino che hanno sempre sognato di avere”.

Un Giardino che non morirà. Le sue piante viste a Euroflora andranno in parte a rivivere in altre manifestazioni. Dopo aver vinto con le sua piante e fiori tre medaglie d’oro e una d’argento ed essere stato inserito nella speciale classifica degli stand meglio conservati e mantenuti nel corso dell’intera manifestazione.

Nel nostro logo abbiamo messo da sempre in evidenza Obiettivo Ambiente. Quando abbiamo deciso di partecipare ad Euroflora -spiega Aldo Alberto, imprenditore ligure e presidente nazionale dell’Associazione Florovivaisti Italiani- con i colleghi abbiamo concordato che dopo la fine della manifestazione nulla sarebbe stato sprecato. Alcune piante andranno a realizzare una mini Euroflora in un mercato. Altre saranno redistribuite. Nulla andrà nel cassonetto. Abbiamo dimostrato che i Florovivaisti Italiani sono tra i primi al mondo non solo per i prodotti ma anche per la capacità di progettare mettendo la sostenibilità al centro”.