03 Febbraio 2020

Etichettatura: strategia Ue attesa per fine marzo

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Commissione a lavoro sulla "Farm to Fork". Contiene punti su indicazione d'origine, nutriscore e uso pesticidi

Due mesi di attività per definire al meglio la strategia "Dal campo alla tavola", più nota sui tavoli europei come "Farm to Fork". Al momento, infatti, il documento per una catena alimentare sostenibile è ancora un draft in lavorazione ed è atteso per fine marzo.  

Nel frattempo, tra i temi che sembrano esser certi, compare l'indicazione di origine in etichetta a livello Ue non per tutti, ma solo per "alcuni" prodotti alimentari, una maggiore armonizzazione dell'etichettatura nutrizionale e la riflessione sulla sua obbligatorietà, si parla di batteria e nutriscore, sviluppo entro sette anni di linee guida per l'alimentazione a livello europeo e la riduzione dell'uso di pesticidi e antibiotici negli allevamenti.

Sul fronte dell'etichettatura si vuole consentire ai consumatori di fare scelte alimentari sostenibili. Quanto alla necessità di informare i consumatori su etichetta a livello Ue e sull'ipotesi di un unico logo, ferma, dunque, l'idea che la comunicazione debba riflettere l'impronta ambientale e climatica dei prodotti alimentari, integrando gli aspetti economici a quelli sociali. Inoltre, il documento prevede di esplorare la possibilità di fornire alcune informazioni sugli alimenti in formato digitale.

Non risulta per ora, perché molto dibattuta, la questione degli obiettivi di riduzione al 2030 di pesticidi e fertilizzanti. Sono, dunque, ancora solo ipotesi, il dimezzamento dell'uso dei pesticidi e l'aumento al 20% delle superfici agricole Ue a bio in 10 anni. 

Più in generale, il Piano d’azione si divide in due parti: la prima parte, dedicata alle azioni legate alla realizzazione degli obiettivi specifici della Strategia, mentre la seconda si focalizza sulle azioni dei soggetti che avranno un ruolo attivo nell’applicazione della Strategia stessa. Sei le macro-aree di riferimento nella prima parte: rendere la produzione alimentare più sostenibile; stimolare processi alimentari, pratiche di distribuzione e servizi sostenibili; promuovere un consumo alimentare sostenibile, facilitare il cambiamento verso un’alimentazione sana e sostenibile; ridurre gli sprechi alimentari e i rifiuti; lotta alla frode alimentare, rafforzamento e controllo della catena agroalimentare e impegno nell’assicurare una transizione verso un sistema alimentare sostenibile globale.

Tre, invece, le macro-aree per la seconda parte: processi inclusivi e trasparenti per assicurare una politica coerente ed un coinvolgimento multilivello degli stakeholder; ricerca e innovazione, scambio di informazioni e investimenti finanziari per accelerare la transizione verso un sistema alimentare sostenibile e sviluppo di un sistema per monitorare e valutare i progressi ottenuti nell’attuazione della Strategia anche grazie alla misurazione dell’impatto ambientale nella catena del valore.