Donne in Campo a “L’Italia delle Regioni”. Agricoltrici protagoniste del futuro
La presidente Pina Terenzi al primo Festival delle regioni e delle province autonome
“Coinvolgere le donne dei territori rurali per contribuire alla costruzione di politiche regionali di lungo periodo, che operino sul territorio a favore di cittadini e imprese, sui temi di interesse fondamentale per un futuro più sostenibile”. Questo il messaggio lanciato dalla presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi, nel suo intervento al tavolo di lavoro “Terra, territorio e ambiente” nel corso de “L’Italia delle Regioni”, il primo Festival promosso dalle Regioni e dalle Province Autonome, che si svolge oggi e domani a Milano e Monza.
L’enorme valore sociale e culturale dell’apporto femminile alla creazione di agriturismi, vendita diretta, agricoltura sociale, fattorie didattiche, insieme al forte impegno nella sicurezza alimentare, nel biologico, nella custodia della biodiversità, nella tutela di suolo e paesaggio, oltre che nella creazione di welfare e comunità, costituisce un contributo di innovazione che identifica le donne dell’agricoltura come la parte candidata a essere capofila nella costruzione e attuazione della transizione sostenibile.
“Il ruolo delle Regioni per il futuro -ha spiegato Terenzi- potrà rafforzarsi attraverso il rilancio dei sistemi agroalimentari locali, come ad esempio le Comunità del Cibo, istituite dalla legge n. 194/2015 sulla biodiversità e che possono essere la chiave per rafforzare la sicurezza alimentare, le produzioni di qualità e mettere in piedi un’azione collettiva che può coinvolgere, intorno alle filiere agricole locali, le mense scolastiche e gli ospedali, i Gas e gli enti locali”.
Altrettanto importante per le Regioni, ha aggiunto la presidente di Donne in Campo-Cia, “sarebbe rilanciare il vivaismo forestale per rafforzare e connettere il patrimonio italiano delle foreste e fornire materiale vegetale autoctono e quindi più resiliente, per una maggiore sicurezza dei territori”. In questo senso, è necessario “formare i rappresentati delle istituzioni e delle politiche territoriali alla cura del paesaggio anche attraverso il contributo della Scuola di Paesaggio Emilio Sereni. Il ruolo dell’agricoltura e degli agricoltori nel dare forma ai paesaggi agrari che hanno fatto grande il nostro Paese -ha concluso Terenzi- non è un ruolo a cui si possa o si debba rinunciare”.