Donne in Campo-Cia Emilia Romagna: torna il progetto "Technoragazze"
La presidente Luana Tampieri incontra gli studenti dell’Istituto IP Cassiano di Imola per discutere di gender gap in ambito lavorativo
Quale peso ha il gap di genere nella scelta della professione? Esistono ancora lavori considerati “più adatti” a un genere piuttosto che ad un altro? Sono queste le domande alle quali hanno cercato di rispondere Luana Tampieri, presidente regionale di Donne in Campo-Cia Emilia-Romagna e imprenditrice agricola imolese e Angela Valdrè, che dirige uno studio di progettazione, nel corso dell’incontro con gli studenti dell'Istituto Cassiano di Imola. L’iniziativa è stato organizzata nell’ambito del progetto Technoragazze, che punta ad analizzare la situazione delle donne nel mondo di lavoro ed è coordinato dalla professoressa Milena Melandri. Una situazione che certamente ha subito notevoli evoluzioni, ma che non prevede ancora quella totale parità tanto auspicata, dalle donne, come ha spiegato Luana Tampieri.
“Ai ragazzi ho raccontato la mia scelta di lavorare nel settore agricolo, le tante soddisfazioni ma anche le difficoltà incontrate lungo il mio percorso. Fino a non molto tempo fa, infatti, esisteva ancora una “mentalità”, che potrei definire tranquillamente patriarcale, che si basava su una logica tanto semplice quanto sbagliata: alcuni lavori sono più adatti a un genere piuttosto che a un altro. E parlo anche del mio settore, che per molti anni ha avuto una connotazione molto maschile e nel quale le donne hanno sempre faticato a inserirsi come titolari di aziende, solitamente intestate a padri o mariti. Adesso le cose stanno finalmente cambiando e non in maniera spontanea, ma grazie all’impegno di una leadership femminile in ascesa e all’aumento esponenziale delle aziende condotte direttamente da donne. Alle Thecnoragazze che ho incontrato -ha concluso Luana Tampieri- e che devono scegliere la loro strada ho detto: le difficoltà e le disparità ci sono ancora, ma non per questo bisogna accantonare aspirazioni e inclinazioni personali e adeguarsi a una società che prevede ancora diseguaglianze di genere in ambito professionale e non solo. Perché, come sanno bene le Donne in Campo che ho l’onore di rappresentare ogni giorno, la parità sui luoghi di lavoro è una conquista quotidiana che non si può istituire per legge, ma nasce da un radicale cambiamento della nostra società”.