24 Settembre 2018

Da Flormart un messaggio al Governo: non bloccare bonus verde

#florovivaismo #paesaggio #territorio
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Tra i relatori il presidente Cia Dino Scanavino

Rivendicare l’importanza socioeconomica del florovivaismo, anche come parte centrale della pianificazione territoriale, e insistere sul cosiddetto bonus verde: la detrazione fiscale introdotta quest’anno per le spese di sistemazione delle aree verdi private (dai giardini ai balconi) effettuate nel 2018 da professionisti del settore.

Queste le richieste avanzate, in maniera univoca, dalle associazioni di categoria presenti al 69° Flormart, il Salone professionale del florovivaismo dell’architettura del paesaggio e delle infrastrutture verdi di Padova. Un messaggio rivolto al Mipaaft e a tutto il Governo.

Durante la tavola rotonda “Le nuove prospettive nazionali e internazionali del florovivaismo italiano oggi - Il contributo dell'Italia all'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile”, è stato ricordato che ben il 30% della superficie agricola a vivaio europea è in Italia e che la filiera florovivaistica tricolore genera un giro d’affari intorno ai 2,6 miliardi di euro.

Oltre alla richiesta condivisa di rifinanziare il bonus verde, i relatori del convegno -raccontato da Floraviva- hanno suggerito idee e azioni per rinnovare le politiche riguardanti la filiera florovivaistica. In particolare, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino, ha detto che il florovivaismo “è ancora ai margini della comunicazione del settore agricolo» ed è sottostimato l’apporto che dà alla buona organizzazione del paesaggio e dei sistemi urbani. “Oggi anche nelle realtà rurali -ha detto Scanavino- la maggior parte della popolazione non è agricola e quindi ha necessità di parchi urbani più o meno come nelle grandi città. Quindi il tema dell’incrocio fra florovivaismo e programmazione urbanistica è un tema vero, non sufficientemente praticato”. Secondo il presidente Cia, oggi è necessario che le opere di mitigazione ambientale connesse alle opere edilizie vengano fatte prima dell’avvio dei cantieri edili, per lanciare un messaggio sulla loro importanza: “Noi agricoltori -ha concluso- vogliamo essere protagonisti dei percorsi di riqualificazione del territorio e del paesaggio”, per il bene anche del turismo.