Cresce occupazione in agricoltura, trainano stagionali e Nord Italia
Osservatorio Eban-Nomisma: +4% operai, +6% ore lavorate. Calano del 5% gli stranieri
Sono poco più di un milione gli operai coinvolti in agricoltura, oltre 110 milioni le giornate lavorate e 188 mila le aziende agricole che assumono manodopera in Italia nel 2017. A cui si aggiungono 37 mila dipendenti tra impiegati, quadri e dirigenti. E’ il quadro del settore primario che emerge dall’edizione 2019 dell’Osservatorio Eban sul lavoro agricolo curato da Nomisma.
Dati alla mano, dallo studio viene fuori un bacino occupazionale rilevante se paragonato a quello di altri settori economici. Con un aumento del 4% di operai agricoli in un anno, il comparto è secondo solo al turismo per incremento del numero di addetti. Oggi fanno riferimento all’agricoltura ben il 13% del totale degli operai italiani e il 6% del totale delle giornate lavorate dalla manodopera in Italia.
Forte presenza di stagionali
Una delle specificità sottolineate dall’Osservatorio Eban-Nomisma è la forte presenza di manodopera stagionale: gli operai a tempo determinato rappresentano infatti il 90% del totale della manodopera impiegata in agricoltura contro il 32% del totale delle attività economiche.
Il lavoro cresce più a Nord
L’aumento dell’occupazione si presenta non omogeneo sul territorio nazionale. Mentre al Nord e al Centro gli operai impiegati in agricoltura fanno segnare nel periodo 2012-2017 incrementi rispettivamente del 13% e del 6%, al Sud calano dell’1%. Le giornate lavorate crescono dell’11% al Centro-Nord, mentre al Sud appena del 2%.
Più operai a tempo determinato
Pur a fronte di una crescita dell’impiego di manodopera e un incremento del numero medio Dallo studio emerge l’indebolimento della componente a tempo indeterminato a favore di quella stagionale. Nel corso del 2012-2017 il numero di operai a tempo indeterminato è calato dell’8%, mentre quello degli operai a tempo determinato è cresciuto del 6%.
Gli operai italiani tornano nei campi
Un altro fenomeno degno di attenzione è la presenza di manodopera straniera. Nel 2017 il 26% degli operai agricoli è risultato essere di provenienza estera; fra questi ultimi il 49% è risultato essere comunitario (75% rumeni) e il 51% extra-comunitario (42% africani). Negli ultimi anni, la presenza di lavoratori stranieri nei campi italiani si è costantemente accresciuta portandosi dalle 203 mila unità del 2008 alle 290 mila del 2016 (+43%). Nel 2017, rispetto al 2016, vi è stata però un’inversione di tendenza, con un calo del 5% del numero di lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, scesi a 275mila unità. Il processo di sostituzione della manodopera italiana con quella di provenienza straniera mostra quindi una battuta di arresto e torna a crescere nei campi la presenza di operai italiani.