I Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati (MIVA) scrivono alla ministra per chiedere intervento
Il vivaismo viticolo rischia di ritrovarsi in forti difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. Le misure di lockdown prese dal governo per fronteggiare la diffusione del virus, infatti, sono coincise con un periodo particolare della filiera vivaistica. Nel dettaglio, un momento in cui la commercializzazione delle produzioni dell’attuale campagna 2019/20 si sovrappone con le fasi di preparazione delle produzioni della prossima stagione 2020/21. Dai Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati (MIVA) associazione che rappresenta il vivaismo viticolo italiano, arriva la richiesta urgente d’intervento da parte delle Istituzioni, attraverso una lettera inviata direttamente alla ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova.
Più nel dettaglio, spiega la nota, con l'esplodere dell’emergenza, sono emerse difficoltà nelle consegne (principalmente per l’estero) e sono arrivate numerose disdette. A conseguenza di ciò, diversi milioni di barbatelle, già pronte per la spedizione, sono rimaste nei frigo dei vivaisti, invendute. Le difficoltà del mercato sono arrivate quando le fasi di produzione per la prossima stagione erano già state avviate, i mezzi tecnici già acquisiti, la preparazione dei materiali di moltiplicazione della vite già praticamente terminata, l’innesto e tutti i conseguenti lavori ormai a buon punto lasciando ai vivaisti poco spazio di manovra per poter rimodulare i volumi delle produzioni.
Nella lettera alla ministra, l'Associazione MIVA, ha evidenziato come la crisi che ha duramente colpito tante aziende vitivinicole, porterà ad una contrazione delle superfici che verranno impiantate a vigneto il prossimo anno e renderà ancora più incerta la situazione non solo italiana ma, in generale, europea. A contribuire, anche la proroga di 12 mesi per i reimpianti o nuovi impianti di vigneti, come stabilito dal Regolamento di Esecuzione (Ue) 2020/601 della Commissione del 30 Aprile 2020.
Per fronteggiare questo scenario, che rischia di provocare una crisi irreversibile in un sistema vivaistico viticolo come quello italiano che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale, MIVA ha chiesto alla ministra Bellanova di mettere in atto, in parallelo alle misure previste per il settore vitivinicolo nel Decreto Legge c.d. “Rilancio” del 19 maggio 2020, un intervento a favore di un ridimensionamento dell’offerta di barbatelle attraverso l’attivazione di una misura volta alla riduzione volontaria delle giacenze, in buona parte legate alla crisi imprevedibile causata dal Covid 19 in questa campagna.
Infine, MIVA ritiene importante che Governo e Unione europea prendano atto che il lockdown e il conseguente gelo nelle vendite sono arrivati quando, ormai, i vivaisti non potevano quasi più intervenire per limitare le prossime produzioni e che l’intervento viene richiesto al fine di mantenere in equilibrio il mercato e, allo stesso tempo, sostenere una politica remunerativa dei prezzi indispensabile alle aziende vivaistiche viticole italiane per continuare a sopravvivere.
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