Coronavirus: nuovo Dpcm ferma attività non essenziali. Agricoltura resta aperta
Stretta del Governo, restrizioni prorogate fino al 3 aprile
Entra in vigore il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio che stabilisce la chiusura di tutte le attività produttive considerate non essenziali. Dalla nuova stretta del governo, decisa per contenere di più e meglio l’avanzata del Coronavirus in tutta Italia, restano fuori agricoltura e alimentare. Considerate strategiche insieme a sanità e trasporti.
Più in dettaglio, secondo il decreto, “continuano le attività per le coltivazioni agricole, dell'allevamento e della produzione di prodotti animali. Allo stesso modo, continuano tutte le attività di pesca e acquacultura, nonché la fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Prosegue l'attività dell'industria alimentare e delle bevande, così come la fabbricazione di macchine per questi settori”.
La novità del DPCM sono i tre giorni dati alle imprese per adeguarsi: dovranno chiudere entro il 25 marzo. Di fatto, lo stop sarà attivo da giovedì. Sono 80 le attività che restano operative: oltre ad agroalimentare, sanità, trasporti, anche poste, edicole, tabacchi. Restano al lavoro anche call center, badanti, colf, portieri, professionisti e giornalisti.
Nel decreto, anche l'allineamento delle date di scadenza delle precedenti restrizioni: tutte prorogate fino al 3 aprile.
“Tutte le attività direttamente o indirettamente necessarie e legate al regolare funzionamento della filiera alimentare -ribadisce anche la ministra Teresa Bellanova- restano aperte”.
Il link al decreto qui