Coronavirus: Cia Padova, in provincia servono subito 3 mila stagionali
La stagione della raccolta è partita. Ormai impossibile temporeggiare
“Al via la raccolta di fragole, lattuga, cicorie, coste, asparagi e, in generale, colture in serra: in provincia servono a stretto giro 3mila lavoratori stagionali”. A dirlo è Cia Padova che spiega: solitamente la manodopera arriva dall’Est Europa, soprattutto dalla Romania e dalla Polonia. Oggi, con le frontiere che di fatto sono chiuse, le eccellenze rischiano di rimanere sui campi, con danni dell’ordine di centinaia di migliaia di euro per l’intera filiera agroalimentare.
“Non possiamo più aspettare, la stagione è iniziata -commenta il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini-. Fra quindici giorni, poi, sarà la volta dei piselli, i bisi, di Baone. Chiediamo un intervento da parte delle Istituzioni per risolvere tale criticità”. Un controsenso il fatto che in molti supermercati, soprattutto legati alle catene della Gdo, negli scaffali vi siano ancora frutta e verdura spagnole e, fino a qualche giorno fa, fiori olandesi. “Adesso più che mai occorre privilegiare le nostre tipicità, al fine di far ripartire l’economia locale -continua-. Motivo per cui il Governo è chiamato a trovare una soluzione relativamente ai lavoratori stagionali. Il singolo imprenditore agricolo non è in grado di garantire la raccolta, servono braccia dedicate”. “Si tratta di operazioni che vanno compiute rigorosamente a mano”.
Fra le proposte sul tavolo, la reintroduzione dei voucher semplificati agricoli. “In questo modo -osserva Antonini- consentiremmo lo svolgimento dei lavori da parte di studenti, disoccupati, pensionati, lavoratori stagionali di altri comparti. Poter regolarizzare mediante voucher ad hoc la loro prestazione d’opera in agricoltura può rappresentare un’utile integrazione al reddito e una risorsa importante per la continuità delle nostre produzioni”.
“Nell’attuale contesto non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Serve una visione ampia e, nel contempo, uno snellimento delle pratiche burocratiche al fine di mandare avanti il settore, che ricordiamo è strategico per la collettività”.