15 Aprile 2020

Coronavirus: Cia Padova, boccata d’ossigeno per florovivaisti e garden

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Hanno riaperto, poiché nella nuova ordinanza della Regione non è esplicitato che devono fermare le attività. Le interessanti testimonianze di due operatori del comparto di Saonara e di Cadoneghe 445 garden e aziende florovivaistiche in provincia, 230 nel solo distretto di Saonara. 780 ettari di superfici vocate per un totale di circa 80 milioni di euro di fatturato all’anno. La nostra provincia si conferma leader del settore florovivaistico veneto (nel padovano si concentra il 30,7% delle imprese venete del comparto – nella Regione ammontano a 1.487). Distinguendo tra i diversi aggregati produttivi, il più numeroso si conferma quello relativo al vivaismo ornamentale, che impegna l’88,5% delle imprese. Un comparto, in ultima istanza, che è una colonna portante per l’intero territorio.

Ecco perché la nuova ordinanza firmata dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -il provvedimento non esplicita che florovivaisti e garden debbano tenere chiuse le attività- rappresenta una chiave di volta.

“Nell’attuale contesto -osserva il direttore di Cia-Agricoltori Italiani Padova, Maurizio Antonini- fa fede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanato lo scorso 10 aprile. Di fatto, il Dpcm in questione autorizza garden e vivai a riaprire. Vanno comunque garantiti il distanziamento di sicurezza e l’utilizzo da parte degli operatori e dei clienti dei dispositivi di protezione quali mascherine e guanti. O, in alternativa, di gel disinfettante. Si tratta di una prima boccata d’ossigeno per il comparto, già provato dalla chiusura e dalle perdite avute sia per la mancata vendita che per il deperimento di piante e fiori”.

Fino a sabato scorso gli operatori hanno tamponato come hanno potuto, in particolare con le consegne a domicilio. Un modo, questo, per continuare la fidelizzazione dei clienti, ma che -a conti fatti- non ha nemmeno portato il bilancio in pareggio. Perché, come testimoniano alcuni imprenditori, occorreva dedicare una persona che raccogliesse costantemente gli ordini al telefono. Vi sono famiglie che hanno chiamato per una piantina del valore di 5 euro: chiaro che erano più le spese di carburante che il guadagno della vendita. Tuttavia, per amore e passione per il proprio lavoro gli stessi florovivaisti hanno continuato a prestare tale servizio porta a porta, al di là delle uscite che erano tenuti a sostenere.

Vito Cacco è titolare dell’azienda Vivai Cacco di Saonara. La sua impresa lavora all’ingrosso, fornendo piante da frutto e ornamentali a garden italiani e esteri: “Purtroppo non si contano gli ordini disdetti, soprattutto dall’Alto Adige e dai laghi di Garda, d’Iseo, Como e Maggiore. Questo, fino all’anno scorso, era il periodo buono per i fiori da balcone con i quali venivano abbelliti terrazzi e terrazzini delle strutture ricettive. Oggi, però, queste ultime sono chiuse. Stiamo lavorando a regime ridottissimo, un quarto rispetto alla primavera del 2019. Chiediamo maggiore chiarezza alle Istituzioni. Necessario, inoltre, redigere un piano di ampio respiro per far ripartire il comparto. L’obiettivo è tentare di salvare la stagione estiva, per quanto possibile”.

“Oggi, finalmente, è stata una giornata felice in termini professionali -sottolinea Mauro Borella, titolare di Vivai&Garden Borella di Cadoneghe-. Abbiamo ripreso a battere un buon numero di scontrini. Qui si entra, naturalmente, solo coi dispositivi di protezione. Nell’ultimo mese ci siamo arrangiati come abbiamo potuto; soprattutto grazie agli ordini che sono giunti via telefono, facebook, whatsapp e pure instagram. Abbiamo dovuto reinventarci. Questa emergenza sanitaria ci ha insegnato che siamo tutti chiamati a tentare di battere nuove strade per rimanere, competitivi, sul mercato. Anche noi a marzo abbiamo lavorato ad un quarto delle nostre potenzialità. Ci auguriamo in una seppur lenta, ma costante, ripresa”.

Per quanto riguarda i mercati rionali, infine, è ammessa la sola vendita di piante aromatiche. I semplici fioristi, invece, non sono ancora autorizzati ad alzare le serrande.